Bruxelles (Belgio), 23 nov. (LaPresse/AP) – Si sono chiusi senza un nulla di fatto, come previsto da molti, i negoziati del vertice di Bruxelles sul bilancio Ue per il periodo 2014-2020. I lavori sono ripartiti alle 12 dalla bozza proposta ieri sera dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, che prevede un bilancio di 972 miliardi di euro, rispetto all’ipotesi iniziale di 1.025 miliardi (che era già stata drasticamente ridotta dalla prima proposta della Commissione, che parlava di 1.093 miliardi). “Dobbiamo lavorare a un budget di moderazione. I tempi lo richiedono. Ogni euro deve essere speso con cautela. Per questo prevediamo più controllo e attenzione”, ha detto Van Rompuy. “Avremo bisogno di altro tempo per trovare questa soluzione. Si tratta del bilancio per il resto del decennio e i prossimi sette anni saranno cruciali per rimettere l’Europa sulla via di ripresa e crescita. Quindi dobbiamo fare in modo che il risultato sia buono”, ha concluso.

Le posizioni sono rimaste distanti e non hanno trovato un punto di convergenza. Alcuni Paesi, guidati da Germania e Regno Unito, spingono per un taglio ulteriore, sostenendo che Bruxelles debba conto della crisi e non spremere troppo gli Stati membri. La cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta ottimista: “Dovremmo riuscire a trovare un punto di incontro sulle differenze” e “i colloqui bilaterali hanno dimostrato che c’è spazio sufficiente per trovare un accordo”. Duro il premier britannico David Cameron: “L’accordo messo sul tavolo dal presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy semplicemente non era abbastanza buono” e “abbiamo bloccato quello che sarebbe stato un patto inaccettabile”.

Francia e Italia ribattono che occorre finanziare agricoltura e fondi di coesione e non si possono abbandonare gli impegni. C’è “la possibilità di un accordo all’inizio del nuovo anno, ne abbiamo parlato con Van Rompoy, per colmare le distanze esistenti”, ha detto il premier Monti dopo il vertice. Ha aggiunto: “La proposta rivista da Van Rompuy ha segnato progressi significativi sulla via di un buon risultato ma questi progressi non sono ancora sufficienti”.

La Commissione Ue sostiene l’aumento della spesa, sulla base dell’idea che le iniziative intraeuropee aiuteranno la crescita e la creazione di nuova occupazione, in un momento di crisi in cui ce n’è particolarmente bisogno. Sarebbe sbagliato, per Bruxelles, comprimere le politiche per la crescita proprio nel momento della crisi. “E’ stato un dibattito molto costruttivo, ma la verità è che non siamo ancora al punto di raggiungere consenso generale e abbiamo bisogno di un altro giro (di colloqui, nrd) per concludere”, ha detto il presidente della Commissione dopo la chiusura del vertice, difendendo la sua proposta. E ha aggiunto: “Sappiamo che alla fine tutti dobbiamo cedere al compromesso, in modo che ognuno possa riconoscersi nell’accordo” e “lavoreremo per costruire i ponti necessari a ottenere un accordo in tempo”.

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