Roma, 28 dic. (LaPresse) – “Lo dissi in tempi non sospetti che il cosiddetto patto per la produttività, quello che la Cgil non ha firmato, costituiva un’operazione politica. Dunque non mi ha stupito la mossa di Monti anche se rimango perplessa su come un governo nato come super partes possa partecipare a una competizione elettorale”. Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, in una intervista a La Repubblica. “L’unica cosa che mi sconcerta – spiega – è l’idea che nella società civile esistano solo gli imprenditori. Non c’è nient’altro. Manca la società, che certo è un paradosso per chi sostiene, e io condivido, che si debba superare l’individualismo per ritornare a una dimensione collettiva”.
A proposito del capitolo sulle donne, Camusso spiega: “Per la verità Monti aveva detto le stesse cose nel suo discorso di insediamento davanti alle Camere. E poi sono almeno dieci anni che noi della Cgil, forti anche di uno studio proprio della Bocconi, sosteniamo che con 100mila posti di lavoro di donne il Pil potrebbe crescere dell’1,5 per cento. Ma poi le politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia Monti pensa di farle con la leva fiscale o con i servizi pubblici? Di tutto questo on c’è traccia” nell’agenda. “Così – conclude – come sono stati espunti il Mezzogiorno, la coesione sociale e lo stesso fenomeno della povertà infantile”.
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