Roma, 22 gen. (LaPresse) – Il giudice del Tribunale di Roma ha respinto il ricorso della Fiom contro le 19 procedure di mobilità annunciate da Fabbrica Italia Pomigliano lo scorso 31 ottobre. Lo si apprende da fonti sindacali. Il tavolo dello scorso 14 gennaio, a cui erano presenti rappresentanti dell’azienda e di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, si era concluso con un verbale di mancato accordo. La Fiat aveva deciso l’apertura delle procedure di mobilità dopo conferma in secondo grado da parte della della Corte d’Appello di Roma del reintegro obbligatorio di lavoratori tesserati Fiom per presunta discriminazione. Nel passaggio tra la vecchia Pomigliano e la newco Fip nessuno dei circa 2.000 operai assunti aveva in tasca la tessera dei metalmeccanici Cgil. Il Tribunale impone a Fiat di far rientrare in totale al lavoro 145 iscitti Fiom. Il Lingotto ha spiegato che la sentenza obbliga l’azienda ad aprire mobilità per la crisi del mercato auto che non permette di riassorbire più operai di quanti già rientrati al lavoro in Fip. Dal tavolo di Napoli dello scorso 14 gennaio sulla procedura di mobilità, Fiat ha a disposizione 120 giorni per decidere se agire unilateralmente, dopo il no alle mobilità arrivato anche dai sindacati firmatari dell’accordo su Pomigliano.

Fiom: Danni da altri sindacati L’ordinanza del giudice di Roma che ha respinto il ricorso della Fiom sulle 19 mobilità aperte da Fiat a Pomigliano “viene motivata dal fatto che l’azienda ancora non ha licenziato nessun lavoratore” nello stabilimento, per questo “chiediamo il ritiro dei licenziamenti e l’apertura di un tavolo per garantire le prospettive industriali e l’occupazione”. E’ quanto si legge in una nota del coordinatore nazionale Fiom-Cgil per il gruppo Fiat, Michele De Palma. Secondo il dirigente Fiom, “il riconoscimento ‘dell’oggettiva sussistenza delle eccedenze di personale rappresentate da parte aziendale’ da parte di Fim, Uilm, Fismic e Uglm nel verbale sulla procedura di mobilità nuoce a tutte le lavoratrici e i lavoratori sia di Fip sia di Fiat Group Automobiles”.

Fim: Fiom rischia di indurre azienda a licenziare “Le azioni legali messe in campo della Fiom stanno rischiando di forzare i tempi della ricollocazione, con il rischio di indurre la Fiat a licenziare, cosa che noi stiamo cercando di evitare attraverso la ricerca di soluzioni sindacali che garantiscano, nonostante le difficoltà del momento, futuro e lavoro a tutti gli operai di Pomigliano”. Lo afferma in una nota il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, in merito al ricorso della Fiom sulle 19 mobilità a Pomigliano respinto oggi dal tribunale di Roma. “Landini – si legge nel comunicato – non ha ancora capito o fa finta di non capire, che l’azione messa in campo dalle organizzazioni sindacali firmatarie degli accordi si pone l’obiettivo di evitare licenziamenti di qualsiasi lavoratore di Pomigliano indipendentemente dal fatto che sia iscritto o non iscritto a questo, o quel sindacato. Noi ci siamo battuti e prese le responsabilità, contrariamente alla Fiom, affinché quello stabilimento continui a esistere e a dare lavoro”.

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