Milano, 28 feb. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo aumentando i guadagni sul finire di seduta. Tra gli investitori regna però ancora l’incertezza sul futuro politico del Belpaese. Nel pomeriggio dai dati Usa sono arrivate luci e ombre. Il Dipartimento del Commercio ha rivisto al rialzo la stima preliminare sul Pil del quarto trimestre 2011 dal -0,1% al +0,1%, ma il dato ha deluso le aspettative del consensus fissate +0,5%. Incoraggianti invece i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, scese di 22 mila unità a 344 mila contro attese fissate a 360 mila. Il Fmi ha lanciato l’avvertimento di un taglio delle prospettive di crescita degli Stati Uniti per il 2013 e anche a livello globale se domani scatteranno i tagli automatici alla spesa pubblica. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,60% a 15.921 punti.

Contrastato il comparto bancario: Mediobanca ha ceduto il 2,19% a 4,646 euro, Intesa SanPaolo lo 0,88% a 1,245 euro. Unicredit ha chiuso invariata a 3,902 euro. Il Monte dei Paschi (+0,53% a 0,209 euro) ha rallentato sul finire di seduta nonostante il Tesoro abbia sottoscritto i Monti Bond emessi dalla banca senese per un ammontare complessivo di 4,07 miliardi di euro. Di questi 1,9 miliardi di euro andranno a sostituire i vecchi Tremonti Bond, emessi da Rocca Salimbeni nel 2009. Gli acquisti hanno premiato anche Ubi Banca, che ha chiuso con un rialzo dell’1,33% a 3,496 euro, e Popolare di Milano, che è avanzata dello 0,87% a 0,522 euro. Nel settore energetico Snam (+0,17% a 3,618 euro) ha chiuso il 2012 con un utile netto pari a 779 milioni di euro, in calo dell’1,4% rispetto all’esercizio precedente, mentre i ricavi sono aumentati dell’11,6% a 3,62 miliardi di euro. Il Cda del gruppo che controlla la rete gas nazionale ha deciso di proporre all’assemblea un dividendo di 0,25 euro per azione, in rialzo dagli 0,24 euro del 2011. Eni (+0,58% a 17,48 euro), secondo il fondo Usa Knight Vinke, dovrebbe procedere subito allo scorporo di Saipem. Il fondo a stelle e strisce, ha scritto Il Sole, avrebbe sollecitato un rapido spin-off da Saipem che è una bellissima società ma che, a causa dello scandalo legato alle presunte tangenti in Algeria, ha perso in meno di tre settimane 7 miliardi di capitalizzazione in Borsa. Sul paniere principale ha svettato Ferragamo con un balzo del 5,89% a 21,39 euro. Ben comprato anche Autogrill (+3,80% a 9,835 euro) e Prysmian (+3,07% a 16,77 euro). Parmalat ha strappato un rialzo dello 0,38% a 1,837 euro nonostante la procura di Roma ha chiesto la revoca del Cda del gruppo di Collecchio e che venga nominato, per alcuni mesi, un amministratore giudiziario. La notizia, riportata da alcune agenzie di stampa italiane e internazionali, rientra nell’ambito del processo civile sull’acquisizione di Lactalis Usa da parte di Parmalat, controllato da Lactalis.

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