Nicosia (Cipro), 22 mar. (LaPresse/AP) – Le banche greche prenderanno in consegna le operazioni delle filiali degli istituti di credito ciprioti in Grecia “ai termini più favorevoli possibile, viste le circostanze”. E’ quanto fatto sapere dalla presidenza della Repubblica di Cipro in una nota, diffusa dopo l’accordo raggiunto tra Nicosia e il governo greco. Lo si apprende da media locali. L’esecutivo cipriota cerca da settimane l’accordo con il suo omologo ellenico.
Intanto i parlamentari ciprioti stanno valutando la ritrutturazione della seconda più grande banca del Paese, Laiki, che preveda un prelievo forzoso sui depositi sopra 100 mila euro in una forbice tra il 25 e il 30%. Secondo un funzionario dell’istituto di credito dal riassetto della banca arriverebbero 3,6 miliardi di euro dei 5,8 miliardi che Cipro deve raccogliere per evitare il default. Il ceo di Laiki, Takis Phidias, ha condannato il piano sostenendo di essere “certo che ci sarà il caos nel Paese dopo che un disegno di legge simile sarà approvato”. Phidias ha precisato che la misura iniziale, che prevedeva un prelievo forzoso su tutti i depositi bancari a Cipro, “avrebbe più uniformemente condiviso l’onere e, certamente, avrebbe salvaguardato le grandi banche; preferisco pensare che c’è ancora tempo per far ripartire la trattativa”.
I dipendenti di Laiki si sono riuniti per protestare di fronte al Parlamento per il secondo giorno consecutivo. Per gli ultimi dettagli sulle misure per il salvataggio di Cipro, l’istituto di credito dovrebbe essere diviso in due parti, con un’operazione di scorporo degli asset deteriorati in una ‘bad bank’. “La banca è finita, perderemo i nostri posti di lavoro e io sono preoccupato per i miei figli”, ha dichiarato uno dei dipendenti di Laiki, Nikos Tsiangos, in piedi di fronte a un cordone di polizia schierato a difesa del Parlamento. “Gli europei – ha aggiunto – volevano distruggere la nostra economia, ci hanno portato sull’orlo del baratro e ce l’hanno fatta”.
Qualsiasi nuovo piano di salvataggio di Cipro “sarà doloroso”, ha detto il portavoce del governo cipriota, Christos Stylianides. “Tuttavia – ha aggiunto – il Paese deve essere salvato a tutti i costi”. Secondo Stylianides “le prossime ore decideranno il futuro di Cipro”. Il voto sul piano di salvataggio era previsto per questa mattina ma è slittato per permettere ai funzionari ciprioti di proseguire il negoziato con la troika (Ue, Bce e Fmi).
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