Bruxelles (Belgio), 2 apr. (LaPresse/AP) – Nuovo record per la disoccupazione nell’eurozona, che si attesta a febbraio al 12% per la prima volta dalla nascita della moneta unica nel 1999. Lo rileva Eurostat, che ha rivisto al rialzo anche il dato di gennaio, portandolo dall’11,9% al 12%. A febbraio 33 mila disoccupati netti si sono aggiunti al numero dei senza lavoro dell’eurozona.
I dati dell’ufficio statistico Ue sono destagionalizzati. Nell’Ue a 27 Paesi il tasso di disoccupazione è salito al 10,9% a febbraio, rispetto al 10,2% di gennaio. Eurostat stima che 26,338 milioni di uomini e donne erano disoccupati nell’Ue a 27 Paesi a febbraio, di cui 19,071 milioni nell’eurozona. Su base mensile l’incremento è stato pari a 76 mila unità per il complesso dell’Unione e a 33 mila per l’area della moneta unica, mentre rispetto a febbraio 2012 è stato rispettivamente di 1,805 milioni e 1,775 milioni di unità. Nei singoli Stati memebri i livelli di disoccupazione più bassi sono stati registrati in Austria (4,8%), Germania (5,4%), Lussemburgo (5,5%) e Olanda (6,2%), mentre i tassi più alti si sono visti in Grecia (26,4% a dicembre 2012), Spagna (26,3%) e Portogallo (17,5%).
Tra febbraio 2012 e febbraio 2013 il tasso di disoccupazione maschile è cresciuto dal 10,7% all’11,9% per gli uomini nell’eurozona, mentre ancora nell’area della moneta unica quello femminile è passato dall’11,2% al 12%. A febbraio scorso 5,694 milioni di giovani under 25 erano disoccupati nell’Ue a 27, di cui 3,581 milioni negli Stati dell’euro. Rispetto a febbraio 2012, il numero di giovani disoccupati è salito di 196 mila nel complesso dell’Unione e di 188 mila nell’eurozona. I tassi di disoccupazione più alti sono stati registrati in Grecia (58,4% a dicembre 2012), Spagna (55,7%), Portogallo (38,2%) e Italia (37,8%).
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