Roma, 17 apr. (LaPresse) – “In Italia ci sono segnali di stabilizzazione dell’attività industriale, ma su livelli depressi e con una morsa del credito che soffoca ogni rimbalzo”. Lo scrive il Centro studi di Confindustria nella congiuntura flash di aprile. “L’assenza di guida nella politica economica – prosegue il Csc – impedisce di spezzare il circolo vizioso tra economia reale e stretta bancaria”. Secondo gli economisti di viale dell’Astronomia “in Italia la redditività e gli ordini interni sono a minimi, il pessimismo delle imprese è ai massimi; sulle scelte delle famiglie grava la paura per il peggioramento del mercato del lavoro; il credit crunch non dà segni di allentamento, semmai l’opposto: sale la quota di aziende con pochi fondi per l’operatività corrente”. Il Csc stima che “il saldo immediato di 48 miliardi di debiti commerciali” della Pubblica amministrazione “farebbe aumentare il Pil dell’1,4% e gli occupati di 243mila unità nell’arco di 5 anni”. Intanto i tecnici di viale dell’Astronomia riferiscono che la disoccupazione in Italia “non scenderà nel prossimo futuro e le attese delle imprese sull’occupazione sono ancora negative, anche se non sono peggiorate ulteriormente”. A febbraio, prosegue il Csc, “i disoccupati sono rimasti quasi 3 milioni: la diminuzione mensile (-0,9%) non ha compensato il balzo di gennaio (+3,8%). Con la forza lavoro ferma (+0,1%), ciò ha ridotto di un decimo di punto il tasso di disoccupazione (all’11,6%). Gli occupati hanno interrotto (+0,2%) il brusco calo dei tre mesi precedenti (-1,0% cumulato)”.
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