Roma, 17 apr. (LaPresse) – Il 13,3% dei pensionati (più di uno su otto) riceve meno di 500 euro al mese; il 30,8% tra i 500 e i 1.000 euro, il 23,1% tra i 1.000 e i 1.500 euro e il restante 32,8% percepisce un importo superiore ai 1.500 euro. Il dato, che si riferisce al 2011, è reso noto dall’Istat. Le donne, che rappresentano il 52,9% dei pensionati, prendono oltre il 30% in meno di pensione degli uomini. Percepiscono infatti assegni di importo medio pari a 13.228 euro, contro i 19.022 euro degli uomini; oltre la metà delle donne (53,4%) riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo (33,6%) degli uomini.
I pensionati nel 2011 sono 16,7 milioni, circa 38mila in meno rispetto al 2010; in media ognuno di essi percepisce (tenuto conto che, in alcuni casi, uno stesso pensionato può contare anche su più di una pensione) 15.957 euro all’anno, 486 euro in più del 2010. Nel 2011 l’importo medio annuo delle pensioni è pari a 11.229 euro, 352 euro in più rispetto al 2010 (+3,2%). In media ogni pensionato percepisce 15.957 euro all’anno, 486 euro in più del 2010. Ogni pensionato mediamente percepisce 1,4 pensioni: il 67,4% dei pensionati ha una sola pensione e circa un terzo ne percepisce due o più. In particolare, la quota dei beneficiari che cumulano due pensioni è pari al 24,8%, mentre il 7,9% è titolare di almeno tre pensioni.
La spesa complessiva per le prestazioni pensionistiche, pari a 265.963 milioni di euro, è aumentata nel 2011 del 2,9% rispetto all’anno precedente, mentre la sua incidenza sul Pil è cresciuta di 0,2 punti percentuali (16,85% contro il 16,66% del 2010). Le pensioni di vecchiaia assorbono il 71,6% della spesa pensionistica totale, quelle ai superstiti il 14,7%, quelle di invalidità il 4,2%; le pensioni assistenziali pesano per il 7,9% e le indennitarie per l’1,7%. Il 47,9% delle pensioni è erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,6% nel Mezzogiorno.
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