Milano, 29 mag. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso dopo due sedute brillanti. Le vendite sono scattate già nei primi scambi in scia alla decisione del Fmi di tagliare dall’8% a circa il 7,75% le stime sul Pil cinese per il 2013. A metà mattina l’Ocse ha di nuovo rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’Italia. Secondo l’organizzazione parigina, il Pil tricolore dovrebbe contrarsi quest’anno dell’1,8% rispetto al -1,5% indicato un mese fa. L’Ocse ha inoltre spronato la Bce ad agire ancora sui tassi visto che la zona euro necessita di una politica monetaria più accomodante. Per l’Eurozona l’Ocse prevede per il 2013 un calo del Pil pari allo 0,6%. Come da attese la Commissione Europea ha raccomandato al Consiglio Ue di abrogare la procedura per deficit eccessivo ai danni dell’Italia. Il listino milanese ha poi aumentato le perdite dopo l’avvio negativo di Wall Street. E così a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell’1,61% a 17.237 punti.
Le vendite hanno colpito i titoli del lusso: Luxottica ha ceduto il 4,25% a 40,06 euro, mentre Tod’s ha lasciato sul parterre il 2,69% a 112,30 euro. Fiat (-1,96% a 5,74 euro) ha tirato il freno dopo le brillanti performance delle ultime sedute trainate dalle indiscrezioni sulla maxi operazione di fusione con Chrysler. Debole Generali (-1,85% a 14,36 euro) mentre si scalda il tema delle cessioni. Secondo Il Sole 24 Ore anche Banca Generali sarebbe nella lista delle potenziali cessioni del piano strategico del Leone. Il quotidiano ha però riportato anche la smentita categorica da parte della compagnia assicurativa. Il Leone nei mesi scorsi ha collocato il 12,5% della controllata e ha un lock up fino ad ottobre. Sempre secondo Il Sole, sarebbe invece stato trovato un accordo con la francese Scor per le attività di riassicurazione negli Stati Uniti. L’operazione dovrebbe aggirarsi introno ai 700-800 milioni di dollari.Debole il comparto bancario: Intesa SanPaolo ha ceduto il 2,12% a 1,428 euro, Popolare di Milano lo 0,80% a 0,444 euro, Unicredit lo 0,74% a 4,29 euro. In controtendenza il Banco Popolare che ha guadagnato lo 0,94% a 1,185 euro. Eni ha perso l’1,84% a 18,10 euro all’indomani della chiusura della revisione del contratto take or pay di fornitura del gas con l’algerina Sonatrach. La notizia è comunque positiva a detta di Equita, per cui la rinegoziazione avrebbe avuto per oggetto solo le quantità e quindi dovrebbe dare origine vantaggi in termini di cash flow per i prossimi anni. Bene Enel Green Power (+0,67% a 1,655 euro) dopo aver annunciato di aver avviato la costruzione di tre nuovi parchi eolici in Brasile che aggiungeranno circa 193 MW alla capacità installata di EGP nel Paese sudamericano.
Telecom Italia (-0,38% a 0,647 euro) poco mossa alla vigilia del Cda che dovrà prendere una decisione sullo scorporo della rete. Secondo quanto ha riportato Il Messaggero, i documenti di analisi del board di domani indicherebbero che l’Ebitda margin di Opac (l’ipotetica nuova società della rete di accesso) avrebbe un margine Ebitda di circa il 50%. La restante parte di Telecom avrebbe un Ebitda margin del 30% circa. “Ci aspettiamo che il board di domani decida per la disponibilità a procedere alla separazione di Opac. L’effettiva implementazione della stessa sarà poi funzione dell’accordo o meno da raggiungere con l’autorità relativamente al quadro normativo. Telecom Italia procederebbe all’effettivo spin off solo in caso favorevole”, hanno commentato gli analisti di Equita.
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