Roma, 5 giu. (LaPresse) – Molte aziende manifatturiere hanno un elevato bisogno di reperire risorse all’esterno, ma le fonti di finanziamento sono sempre più scarse e costose. I prestiti bancari erogati alle imprese si sono fortemente ridotti. Nel marzo 2013 lo stock di prestiti era inferiore del 5,5% rispetto a settembre 2011, e rispondente a una perdita di 50 miliardi di euro. È quanto emerge dallo scenario industriale di Confindustria ‘L’alto prezzo della crisi per l’Italia. Crescono i Paesi che costruiscono le condizioni per lo sviluppo manifatturiero’. La perdita di prestiti, sottolinea il rapporto, “lascia un vuoto,difficile da colmare. La carenza di liquidità e finanziamenti è attualmente uno dei principali ostacoli per le attività economiche, specie le piccole imprese. Mette a rischio di fallimento anche aziende sane. È essenziale rompere il circolo vizioso recessione-credit crunch e sviluppare canali alternativi di finanziamento”.

“La crisi – emerge dal rapporto di Confindustria – ha avuto conseguenze pesanti sulla base produttiva industriale di tutto il territorio nazionale: nel periodo fine 2007-fine 2012, il numero di imprese manifatturiere si è contratto di circa l’8,3%, effetto congiunto di iscrizioni e cessazioni. In particolare, aggiunge il rapporto, le imprese cessate nel quadriennio sono quasi 55mila, mentre lo stock, tra imprese cessate e create, si è ridotto a 32mila unità. La quota maggiore di cessazioni, aggiunge il rapporto di Confindustria, si è avuta nel settore farmaceutico (27,7%), nel tessile (26,7), nella pelletteria (25,3) e nell’abbigliamento (25%), mentre resistono meglio industrie alimentari (14,9) e produttrici di bevande (14,2).

“Alla luce della dimensione raggiunta nel manifatturiero dai cali di attività e di fatturato rispetto alla situazione pre crisi – rende ancora noto Confindustria – le imprese italiane saranno probabilmente costrette a tagliare ulteriori posti di lavoro nei prossimi mesi”.

“La produzione industriale è crollata del 25% in media e in alcuni settori di oltre il 40% dal picco pre-crisi (primi mesi del 2008) con circa 40 imprese manifatturiere che spariscono ogni giorno”, ha reso noto il vice presidente per il Centro Studi di Confindustria, Fulvio Conti, nel corso della presentazione del rapporto sugli scenari industriali.

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