Torino, 14 giu. (LaPresse) – Fiat ha presentato un esposto alla Procura di Nola, in provincia di Napoli, “in merito al dilagare di dichiarazioni minacciose e promesse di sabotaggio dell’attività produttiva dello stabilimento di Pomigliano in occasione del primo dei due sabati lavorativi con recupero previsto per domani e frutto dell’accordo siglato il 23 maggio scorso con le Rsa dello stabilimento”. Lo riferisce il Lingotto in una nota. “La manifestazione – prosegue il comunicato – è stata promossa con lo scopo di impedire, attraverso un’attività di picchettaggio davanti agli ingressi dell’impianto, l’entrata dei lavoratori. Il blocco, che è stato pubblicizzato attraverso numerosi volantini e comunicati, se attuato provocherebbe gravi danni occupazionali e patrimoniali all’Azienda”. Nell’esposto la Fiat chiede che “siano intraprese le iniziative più opportune al fine di consentire l’attività produttiva e per evitare il verificarsi di disordini o di episodi d’intimidazione nei confronti dei lavoratori impegnati”. L’azienda sottolinea che “come già sottolineato nei giorni scorsi, i due sabati con recupero programmati dall’accordo sono segnali positivi che devono essere colti tenendo anche conto che si tratta di iniziative previste nell’ambito del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL). Sono stati decisi per fare fronte ad un picco di produzione di vetture legate a commesse ricevute da aziende di autonoleggio”. “E’ paradossale – dichiara ancora il Lingotto – che questi gruppi, che per anni hanno accusato la Fiat dell’iniziativa di Pomigliano, oggi non vogliano cogliere l’opportunità del mercato di consolidare i volumi produttivi raggiunti”. L’azienda auspica che “le autorità competenti, che in questi anni con rigoroso zelo si sono occupate delle modalità con le quali è stato realizzato l’investimento, assicurino le condizioni per il regolare sviluppo del lavoro”.
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