Milano, 25 giu. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso ancora in ribasso e lo spread è salito fino a 310 punti base, livello massimo dallo scorso 12 aprile. Il listino milanese non ha seguito l’andamento positivo di Wall Street e una serie di dati americani migliori delle attese. Le vendite di case nuove negli Stati Uniti si sono attestate a maggio a 476 mila unità, contro le 466 mila della precedente rilevazione e le 460 mila del consensus, registrando i massimi dal luglio del 2008. La fiducia dei consumatori è salita in giugno a 81,4 punti dai precedentei 74,3 punti, mentre le attese degli analisti erano ferme a 75,1 punti. Il Tesoro ha collocato Ctz biennali per 3,5 miliardi di euro al rendimento medio del 2,405%, più che raddoppiato rispetto al minimo storico dell’1,113% a cui erano stati collocati un mese fa. In mattinata il Ftse Mib si era spinto fino a 15.309 punti con gli investitori aggrappati alle parole di Richard Fisher, presidente della Fed di Dallas, secondo cui la Banca centrale Usa sarà di sostegno anche con il limite dato al programma di stimolo. In chiusura l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,37% a 15.056 punti.

Vendite sostenute sul comparto bancario: Popolare di Milano ha ceduto il 5,45% a 0,316 euro, Mediobanca il 4,97% a 4,164 euro, Banco Popolare il 2,80% a 0,901 euro, Ubi Banca il 2,02% a 2,812 euro, Monte dei Paschi il 3,80% a 0,187 euro, Unicredit l’1,18% a 3,68 euro, Intesa SanPaolo lo 0,49% a 1,226 euro. Saipem ha lasciato sul parterre il 2,73% a 12,84 euro nonostante si sia aggiudicata il contratto per lo sviluppo sottomarino del campo di Egina nell’offshore nigeriano, in profondità d’acqua che raggiungono i 1.700 metri. Il progetto ha un valore di circa 3 miliardi di dollari. Le attività di fabbricazione e costruzione verranno quasi interamente eseguite in Nigeria e le successive attività di installazione a mare saranno svolte durante il 2016 e continueranno fino al secondo trimestre del 2017. Campari (-0,27% a 5,52 euro) debole in scia ai giudizi negativi di due importanti case d’affari internazionali. Barclays ha confermato il giudizio underweight sul gruppo del celebre aperitivo perché i suoi “mercati di riferimento in Europa sono sotto pressione e la crescita dei brand principali appare lenta”. Societe Generale ha tagliato il prezzo obiettivo su Campari a 5,20 euro dal precedente 5,70 euro, confermando il giudizio sell. Il broker svizzero vede il rischio di un prolungato declino in Italia e uno spazio limitato per operazioni di M&A nel breve termine. Mediaset (+1,84% a 2,436 euro) è rimbalzata dopo il tonfo di ieri, che era stata innescato dalla condanna del Tribunale di Milano a Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Ruby. Ieri pomeriggio l’ex premier è stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione con l’interdizione perpetua ai pubblici uffici.

Fiat ha proseguito la corsa mostrando un progresso del 3% a 5,49 euro. Venerdì il Lingotto aveva firmato il rinnovo di una linea di credito revolving triennale per 2 miliardi di euro con un gruppo di nove banche destinata a sostituire la linea di credito revolving da 1,95 miliardi di euro a tre anni originariamente firmata a luglio 2011. Generali (-0,15% a 13,30 euro) è finita sotto la lente di Ubs. Il broker svizzero ha iniziato la copertura sul titolo della compagnia assicurativa con giudizio neutral e target price a 13,10 euro. “Generali offre un’attraente storia di ristrutturazione dello stato patrimoniale”, hanno scritto gli analisti della banca svizzera secondo cui il nuovo management guidato da Mario Greco “sta sfruttando la posizione patrimoniale del gruppo per registrare significativi miglioramenti operativi, compreso 600 milioni di euro di contenimento dei costi”.

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