Milano, 27 giu. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso ancora in rialzo dopo la brillante performance di ieri e lo spread è sceso in area 280 punti base. Il presidente della Fed di New York, William Dudley, ha dichiarato che se le condizioni del mercato del lavoro e lo slancio della crescita dovessero essere meno favorevoli rispetto alle prospettive del Fomc “mi aspetterei che gli acquisti di asset continuino, ad un ritmo più elevato e per un periodo di tempo maggiore”. Oltre alle rassicurazioni di Dudley, i listini hanno sfruttato anche alcuni dati macro Usa oltre le attese come i sussidi di disoccupazione, scesi a 346 mila unità, e la spesa personale di maggio salita dello 0,3%. Oggi il Tesoro ha collocato Btp a 5 e 10 anni e, nel complesso, in tre giorni sono stati piazzati titoli per 17,5 miliardi di euro. S&P ha fatto sapere che l’economia della zona euro mostra segnali di stabilizzazione, ma la ripresa è ancora lontana. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,44% a 15.430 punti.

Mediaset ha svettato sul paniere principale con un balzo del 7,79% a 2,822 euro con BofA Merrill Lynch che oggi ha deciso di rimuovere il titolo del Biscione dalla sua “least preferred list” (titoli meno preferiti) del comparto media. La casa d’affari americana ha comunque confermato il rating underperform sul gruppo media italiano. Contrastato il comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 3,50% a 0,946 euro, Ubi Banca l’1,33% a 2,88 euro. Le vendite hanno invece colpito Popolare di Milano (-2,81% a 0,315 euro), Monte dei Paschi (-1,86% a 0,20 euro), Intesa SanPaolo (-0,87% a 1,258 euro), Mediobanca (-2,04% a 4,12 euro), Unicredit (-0,27% a 3,724 euro). Azimut ha guadagnato l’1,94% a 14,20 euro dopo aver firmato con An Ping Investment, holding taiwanese che possiede l’intero capitale di Sinopro Financial Planning Taiwan Limited, un accordo d’investimento per dare inizio ad una joint venture nella distribuzione di prodotti di risparmio gestito a Taiwan. Finmeccanica ha mostrato un ribasso dello 0,68% a 3,80 euro dopo che Selex, società controllata dal colosso pubblico, ha siglato con i sindacati l’intesa sul piano di riorganizzazione del gruppo. Il piano di riorganizzazione avrà una durata di 24 mesi più una eventuale proroga di ulteriori 12 mesi: sono previsti 1.610 eccedenze strutturali che saranno gestite con la mobilità volontaria finalizzata all’accompagnamento alla pensione.

Fiat (-0,18% a 5,52 euro) è finita sotto i riflettori con il presidente John Elkann che, in un convegno all’Università Bocconi di Milano, ha dichiarato che il Lingotto non ha nessuna intenzione di quotare in Borsa la Ferrari. Saipem è riuscita a rialzare la testa dopo una mattinata difficile arrivando a chiudere con un progresso dello 0,63% a 12,70 euro. Venerdì 14 giugno, a mercati chiusi, il gruppo petrolifero aveva annunciato il secondo profit warning nei primi sei mesi dell’anno. Per il 2013 i vertici della società prevedono ora una perdita tra 300 e 350 milioni di euro. E così il titolo dalla seduta di lunedì 17 giugno ha perso in Borsa oltre 35 punti percentuali.

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