Roma, 27 giu. (LaPresse) – L’utilizzo di derivati “merita un’attenta considerazione” soprattutto per gli effetti “sul debito pubblico”, serve la “massima trasparenza”. E’ il monito del procuratore generale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola, che ha tenuto la sua requisitoria nel corso del giudizio sul rendiconto generale dello Stato sul 2012. Le manovre correttive sui conti pubblici per lo scorso anno, ha aggiunto Nottola, “hanno sì consentito il miglioramento di alcuni saldi, ma hanno generato anche effetti depressivi su un’economia, come quella italiana, già in difficoltà e in forte recessione”. A introdurre i lavori è stato il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, che ha sottolineato che “un disegno organico di razionalizzazione e di riduzione della spesa pubblica non è più differibile”, anche per i “guasti ai servizi ai cittadini” generati dai “tagli lineari”. Quindi, con il suo intervento, il presidente di sezione della Corte dei Conti, Rita Arrigoni, ha avvertito che “il giusto peso che torna a essere assegnato alle necessità della crescita e dell’occupazione, specie giovanile, non deve tramutarsi in una disinvolta rinuncia ai progressi fatti in questi anni” dal punto di vista delle finanze pubbliche. La pressione fiscale, ha spiegato Arrigoni, è “superiore di 3 punti alla media” dell’eurozona, ma “la possibilità di una riduzione non è facile da coniugare con il rispetto degli obiettivi europei che permangono severi”. Per la presidente di sezione “restano segnali di debolezza per il nostro Paese”, soprattutto per la recessione che “sta erodendo il potenziale produttivo” dell’Italia.
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