Roma, 4 lug. (LaPresse) – “Impegni istituzionali già in agenda purtroppo non mi consentono di accogliere l’invito alla cerimonia del 9 Luglio in Val di Sangro”. Lo scrive la presidente della Camera, Laura Boldrini, in una lettera di risposta all’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, dopo che lo stesso ad del Lingotto le aveva inviato una lettera per invitarla alla Sevel di Atessa, in Val di Sangro, dove sono attesi annunci della casa di Torino.
La Boldrini, pur ringraziando il manager italo-canadese per l’invito, aggiunge che servono “costruttive relazioni industriali: non sarà certo nella gara al ribasso sui diritti e sul costo del lavoro che potremo avviare la ripresa”. “Tutto questo – conclude il presidente della Camera – mi porta a guardare con particolare interesse alla condizione e al ruolo della Fiat, sia in Italia sia all’estero, e ascoltare le ragioni di quanti partecipano attivamente a una realtà così importante”.
La lettera di Marchionne era arrivata alla Boldrini nei giorni scorsi dopo il suo incontro con una delegazione di lavoratori della Fiat e dell’indotto guidata dal segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini. La presidente della Camera scrive ancora all’ad di Fiat che “per ogni fabbrica che chiude e per ogni impresa che trasferisce la produzione all’estero, centinaia di famiglie precipitano nel disagio sociale e il nostro sistema economico diventa più povero e più debole nella competizione internazionale”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata