Bruxelles (Belgio), 9 lug. (LaPresse/AP) – L’ingresso della Lettonia nell’euro a partire dal 2014 ha “un grande valore simbolico”. Lo ha detto il ministro delle Finanze lettone, Andris Vilks, dall’Ecofin che ha dato il via libera al’entrata del Paese nell’area della moneta unica a partire dal primo gennaio del prossimo anno. “Stiamo completando la nostra integrazione nel nucleo dell’Europa”, ha aggiunto Vilks. Anche il primo ministro della Lettonia, Valdis Dombrovskis, ha chiarito che si tratta soprattutto di un passo simbolico, in quanto il 70 per cento del commercio estero del Paese avviene già in euro. Tuttavia l’ingresso nella zona euro riduce i costi di conversione della valuta. Dombrovskis ha inoltre tentato di dissipare le preoccupazioni legate a un aumento dei prezzi, ricordando che il cambio della moneta locale, il lat, è già ancorato all’euro e la conversione avverrà sulla base del tasso attuale. “Quello che la gente vedrà sui prezzi – ha aggiunto il premier lettone – sono solo cifre maggiori che di certo non faranno un buon effetto psicologico. Ma in questo modo sui prezzi ci sarà un doppio controllo, il nostro e quello dei consumatori”. “Quei Paesi che si prendono cura di un proprio sviluppo economico sostenibile, evitando eccessivi squilibri macroeconomici o insostenibili delle finanze pubbliche, hanno successo e meritano di appartenere all’euro”, ha commentato il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.

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