Fabriano (Ancona), 12 lug. (LaPresse) – In 5.000 hanno sfilato oggi nella manifestazione nazionale contro il piano di riorganizzazione di Indesit Company. Il numero è stato fornito dai sindacati organizzatori, Fim, Fiom e Uilm, che hanno indetto uno sciopero di 8 ore. Ad aprire il corteo c’era lo striscione con la scritta ‘1.425 volte no. La storia siamo noi’ e procedevano nelle prime file il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, una ventina di sindaci tra cui il primo cittadino di Fabriano, Giancarlo Sagramola, e il vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica, Giancarlo Vecerrica. Presente anche una delegazione di turchi in arrivo dalla Campania, dove Indesit ha uno stabilimento nel casertano in cui si producono lavatrici. Da Caserta sono arrivati in autobus 700 dei 900 operai del sito. A sfilare con i lavoratori anche i deputati di Sel, Lara Ricciardi, del Pd, Emanuele Lodolini, e del M5S, Patrizia Terzoni, oltre che la senatrice del M5S, Serenella Fucksia. Alla manifestazione e allo sciopero hanno aderito gli operai dei tre stabilimenti italiani del gruppo di Fabriano, Comunanza e Caserta. Altri lavoratori del distretto fabrianese hanno deciso di partecipare per solidarietà alla manifestazione, a cui hanno garantito il loro appoggio anche le locali Confcommercio, Cna e Confartigianato. Inoltre nel corteo c’erano delegazioni di operai dei grandi gruppi dell’elettrodomestico, come Electrolux e Whirlpool. Il corteo è arrivato di fronte alla sede centrale della Indesit, dove sono cominciati gli interventi, aperti da quello del sindaco Sagramola, che ha portato “la solidarietà di tutti i lavoratori dell’amministrazione comunale” e ha aggiunto che “le fabbriche devono stare dove sono i lavoratori e i lavoratori devono stare dentro le fabbriche”. Oltre alle aziende ferme, sono rimaste abbassate le saracinesche di molti commercianti e di alcuni bar e ristoranti. Dopo il sindaco, sono intervenuti Anna Trovò, segretaria nazionale Fim, Michela Spera, segretaria nazionale Fiom, e Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore elettrodomestico. Il 16 luglio è previsto il nuovo round del tavolo convocato al ministero dello Sviluppo economico tra azienda e sindacati. Il piano di ristrutturazione messo a punto dall’azienda prevede 1.425 esuberi. Nei giorni scorsi un serpentone di auto, lungo 3 km e composto di circa 350 mezzi, era partito da Fabriano per raggiungere Ancona, dove si stava tenendo un Consiglio regionale sul caso Indesit.

SCONTRI A TERMINE CORTEO. Alcuni manifestanti, tra cui un gruppo di operai, disoccupati e rappresentanti dei centri sociali, hanno cercato di forzare il blocco della polizia per entrare nella sede della Indesit Company e occupare gli uffici. La polizia in assetto antisommossa, insieme ad alcuni sindacalisti ha respinto i manifestanti. Il corteo era arrivato fino alla sede centrale senza incidenti.

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