Torino, 2 set. (LaPresse) – In un contesto di generale deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro italiano, la crisi colpisce anche la domanda di lavoro immigrato in Piemonte e Valle d’Aosta: nel 2013 le assunzioni non stagionali di personale immigrato sono, infatti, previste in calo del 41,1%, flessione di maggiore intensità rispetto a quella rilevata a livello nazionale (-29,1%). Torino, con un calo di 2.470 unità rispetto al 2012, è la provincia con la performance peggiore rispetto a tutte le altre province italiane. Questi i principali risultati dell’ultima indagine annuale Excelsior sulla domanda di lavoro immigrato non stagionale per il 2013, segnalata dalle imprese del Piemonte e della Valle d’Aosta dell’industria e dei servizi, curata da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro.
“I risultati dell’indagine Excelsior confermano la gravità della crisi della domanda interna che attanaglia ormai da oltre 18 mesi il Piemonte e la Valle d’Aosta – commenta il presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. La diminuzione del fabbisogno di lavoratori stranieri non stagionali richiesto dalle nostre imprese riguarda, infatti, proprio quei comparti, le costruzioni e i servizi, che sono maggiormente dipendenti dalla dinamica del mercato interno e in cui i lavoratori immigrati costituiscono una componente della manodopera ormai strutturata e qualificata. Questo, insieme al primato negativo segnalato per la provincia di Torino, è l’ennesimo campanello d’allarme, che evidenzia la necessità di attuare con urgenza politiche di sostegno all’imprenditorialità, al fine di non disperdere un patrimonio importante e indispensabile alla ripresa del nostro territorio, quale quello rappresentato dalla forza lavoro straniera”.
In valori assoluti, il fabbisogno di personale immigrato non stagionale atteso dalle imprese dell’industria e dei servizi si collocherà attorno ad un valore massimo di 3.780 unità, contro le 6.420 dell’anno precedente. La contrazione rispetto al 2012 (-2.640 unità) risulta più elevata rispetto a quella prevista nelle altre regioni italiane.
In termini relativi, il peso delle assunzioni non stagionali di lavoratori stranieri sul totale delle assunzioni programmate dalle imprese industriali e dei servizi si attesterà al 13,5%, contro la quota del 20,4% attesa nel 2012. L’incidenza degli inserimenti di personale immigrato sul totale delle assunzioni previste in Piemonte e Valle d’Aosta si colloca al di sopra della media nazionale (11,7%), ma risulta nettamente inferiore rispetto a quella rilevata negli ultimi sei anni.
A livello territoriale, per la provincia di Torino si prevede la flessione più marcata (-2.470 assunzioni rispetto al 2012) non solo a livello regionale, ma anche rispetto a tutte le altre province italiane. Il dato è ancora più pesante se si considera che nel capoluogo piemontese si concentra più del 52% degli inserimenti di lavoratori stranieri delle imprese di Piemonte e Valle d’Aosta. Anche Novara, Biella, Alessandria, Verbano Cusio Ossola e Vercelli si caratterizzeranno per una diminuzione del proprio fabbisogno di lavoratori immigrati, mentre le imprese di Aosta, Asti e Cuneo ne segnalano un aumento.
La flessione della richiesta di lavoro immigrato delle imprese del Piemonte e Valle d’Aosta riguarderà in maggior misura il settore dei servizi, che potrebbe assorbire nel corso del 2013 2.310 assunzioni programmate di lavoratori stranieri non stagionali (-49,6% rispetto al 2012) e quello delle costruzioni, dove sono attesi 670 nuovi inserimenti (-34,3% rispetto all’anno precedente).
La contrazione risulterà, inoltre, più intensa per le micro e grandi imprese manifatturiere e dei servizi, dove si attendono diminuzioni rispettivamente pari a -63,8% e -32,5%.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata