Roma, 23 set. (LaPresse) – Accolgono con poco entusiasmo i mercati europei la netta affermazione della cancelliera tedesca Angela Merkel alle elezioni politiche tedesche. Tuttavia la vittoria della Merkel rappresenta un fattore di stabilità e mantiene le Borse sulla parità nonostante i dati deludenti sulla produzione industriale nell’eurozona. L’indice pmi manifatturiero dell’eurozona a sorpresa in calo a settembre, a 51,1 punti contro i 51,4 punti della precedente rilevazione e ai 51,8 punti pronosticati dagli analisti. A Milano l’indice Ftse Mib sale dello 0,17% a 18.000,24 punti, a Londra il Ftse 100 cala dello 0,05% a 6.592,99 punti, a Francoforte il Dax avanza dello 0,19% a 8.692,24 punti, comunque intorno ai massimi assoluti, e a Parigi il Cac40 cresce dello 0,23% a 4.213,26 punti. A Madrid l’indice Ibex cede lo 0,04% a 9.167,7 punti. L’esclusione dal Parlamento tedesco del partito anti-euro mantiene la moneta unica a quota 1,3523 sul dollaro, sostanzialmente stabile. Nella tarda mattinata si attesta a 235 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il decennale italiano al 4,3% sul mercato secondario. Non è servito a scaldare i mercati nemmeno l’indice Pmi manifatturiero cinese, salito a settembre a quota 51,2 punti rispetto ai 50,1 di agosto. Le previsioni davano il dato 50,9. Questa mattina la Borsa di Tokyo era invece chiusa per la festività di Keiro no Hi, la festa degli anziani.

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