Milano, 24 set. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo una seduta caratterizzata da numerosi spunti che hanno interessato alcuni big quotati a Piazza Affari (Telecom Italia, Enel, Fiat). In primo piano resta la questione della riduzione del piano di acquisto titoli della Federal Reserve. Oggi William Dudley, presidente della Fed di New York, ha dichiarati che il piano di Bernanke di terminare il quantitative easing entro la metà del 2014 resta intatto. Il listino milanese ha snobbato l’indice Ifo clima affari tedesco che a settembre si è attestato a 107,7 punti, in rialzo dai 107,5 punti precedenti ma peggio delle attese che indicavano 108 punti. Negli Stati Uniti la fiducia dei consumatori di settembre è scesa a 79,7 punti dagli 81,8 punti di agosto. Le previsioni parlavano di 79,9 punti. Domani attesa per l’incontro a Wall Street tra il premier Enrico Letta e un pool di investitori. Letta parlerà anche all’Assemblea generale dell’Onu. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,85% a 18.064 punti.

Telecom Italia (+1,69% a 0,60 euro) grande protagonista di giornata dopo che nella notte è stato raggiunto l’accordo tra Telefonica e i soci italiani di Telco (Generali, Intesa SanPaolo e Mediobanca). Telefonica sale al 66% della holding dopo una ricapitalizzazione da 323 milioni di euro e, successivamente, realizzerà un altro aumento da 117 milioni per arrivare al 70%. Questo secondo aumento verrà realizzato solo dopo il via libera dell’Antitrust in Brasile e Argentina. Dall’1 gennaio 2014 il colosso spagnolo potrà salire fino al 100% di Telco. Tra i migliori Azimut che ha guadagnato il 2,86% a 17,25 euro dopo che Citigroup ha avviato la copertura sul titolo con rating buy e target a 20 euro. Bene Enel (+2,05% a 2,882 euro) che ha annunciato di aver ceduto il 40% a Rosneft di Artic Russia, la joint venture con Eni che possiede il 49% di SeverEnergia. Enel incasserà 1,8 miliardi di dollari al closing dell’operazione. Positivi i titoli del comparto bancario: Mediobanca ha guadagnato il 3,62% a 5,435 euro, Banco Popolare il 2,05% a 1,197 euro, Unicredit l’1,11% a 4,992 euro, Ubi Banca l’1% a 4,056 euro, Intesa SanPaolo lo 0,41% a 1,697 euro. Riflettori puntati sul Montepaschi (-0,48% a 0,209 euro) in attesa di conoscere l’esito del Cda chiamato ad approvare il piano strategico concordato con la Commissione Europea e il Tesoro per sbloccare i 4,07 miliardi di euro di Monti Bond. Perno del piano sarà un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro da portare a termine entro il 2014, accompagnato da un incremento del taglio dei costi e dalla riduzione dei Btp in portafoglio, che a fine giugno erano pari a circa 29 miliardi di euro. Le vendite hanno colpito Tenaris che ha lasciato sul parterre lo 0,44% a 17,92 euro in scia alla bocciatura di Ubs. Gli analisti della banca svizzera hanno ridotto il giudizio su Tenaris a sell dal precedente neutral.

Debole Fiat (-0,40% a 6,16 euro) dopo che Chrysler ha depositato presso la Us Securities and Exchange Commission (Sec) il ‘registration statement’ per l’Offerta pubblica iniziale delle azioni ordinarie. Il Lingotto ha fatto sapere che il numero di azioni oggetto dell’offerta e la forchetta di prezzo dell’offerta non sono ancora stati determinati. Le azioni ordinarie da vendersi in fase di Ipo dovrebbero essere messe in vendita dal fondo Veba, che riceverà tutti i proventi netti derivanti dall’offerta. JPMorgan sarà ‘lead book-running manager’ (banca capofila) dell’offerta.

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