Istat taglia Pil 2012 a -2,5%, crollato potere d’acquisto famiglie

Roma, 3 ott. (LaPresse) – Il Pil italiano lo scorso anno è andato peggio di quanto calcolato in precedenza e le famiglie hanno subito una contrazione del potere d’acquisto come non accadeva da almeno 22 anni. Lo rileva l’Istat, che ha aggiornato i conti economici trimestrali.

FAMIGLIE IN AFFANNO. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è sceso nel 2012, in termini correnti, del 2% e il relativo potere d’acquisto è diminuito del 4,7%, registrando il calo maggiore dal 1990, quando sono iniziate le serie storiche Istat. L’istituto statistico stima inoltre che la propensione al risparmio delle famiglie è scesa all’8,4% dall’8,8% del 2011, ai minimi dal 1990.

TAGLIATO PIL 2012. Rivisto al ribasso al -2,5% il Pil italiano nel 2012. L’Istat corregge la rilevazione preliminare rilasciata a marzo, che indicava una contrazione dell’economia del 2,4% per l’anno scorso. Corretta anche la crescita nel 2011, con il Pil che è stato rivisto al +0,5% dal +0,4%. Gli investimenti fissi lordi, nel 2012, sono diminuiti dell’8,3% e i consumi finali nazionali del 3,8%. Le esportazioni di beni e servizi sono cresciute del 2% e le importazioni hanno registrato una flessione del 7,4%.

DEFICIT 2012 AL 3%. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2012 a -3% (-3,8% nel 2011), con un valore invariato rispetto alla stima pubblicata a marzo. Nel 2012 il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari al 2,5% del Pil.