Milano, 4 ott. (LaPresse/Finanza.com) – La Borsa di Milano ha chiuso in deciso rialzo trascinata dalla buona vena del comparto bancario che hanno sfruttato la discesa dello spread sotto la soglia dei 250 punti base. Wall Street prova a rialzare la testa dopo la battuta di arresto di ieri in scia allo stallo legislativo che costringe l’amministrazione federale a chiudere uffici e sospendere servizi. Ora la paura è rivolta al 17 ottobre quando il Congresso dovrà trovare l’accordo per innalzare il tetto del debito. Una mossa necessaria per permettere al Tesoro Usa di continuare a finanziarsi sui mercati. In Italia la Giunta per le elezioni del Senato ha votato per la decadenza a senatore di Silvio Berlusconi e ora la palla passa all’aula di Palazzo Madama. In Giappone la Banca centrale ha mantenuto invariati gli stimoli monetari e ha confermato la sua valutazione di un’economia in moderata ripresa. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,59% a 18.304 punti.

Girandola d’acquisti sui titoli del comparto bancario: Banca Popolare dell’Emilia Romana ha guadagnato il 7,27% a 6,05 euro, Banco Popolare il 6,77% a 1,278 euro, Ubi Banca il 6,34% a 4,392 euro, Popolare di Milano il 5,11% a 0,485 euro, Mediobanca il 4,42% a 5,905 euro, Monte dei Paschi il 3,77% a 0,217 euro, Unicredit il 3,36% a 5,23 euro. Ben comprata anche Fiat che ha mostrato un progresso del 3,41% a 6,225 euro. Finmeccanica (+0,58% a 5,23 euro) ha riunito nel pomeriggio il Cda ma un accordo sulla cessione di Ansaldo Energia al Fondo strategico della Cassa Depositi e Prestiti è già stato trovato. Il sottosegretario alla Difesa, Roberta Pinotti, ha dichiarato ad un’emittente locale che il ministro Zanonato ha dato la conferma: l’operazione è avvenuta. Pinotti ha poi fatto sapere che il Governo inizierà a cercare nuove partnership industriali per espandere il raggio d’azione di Ansaldo Energia.

Sul fondo dl paniere principale è scivolata Tenaris che ha perso l’1,81% a 16,80 euro. Telecom Italia (-0,78% a 0,639 euro) è finita sotto i riflettori di Fitch all’indomani delle dimissioni del presidente Franco Bernabè. Secondo l’agenzia Usa le dimissioni di Bernabè eliminano la possibilità di un grande aumento di capitale per la società delle telecomunicazioni. Secondo Fitch le possibili opzioni alternative per rafforzare il business e ridurre il debito potrebbero includere una vendita di TIM Brasil nonché lo spin-off della rete. “Per entrambe queste opzioni – ha rimarcato Fitch – ci vorranno almeno 6-12 mesi e sono quindi poco probabili per alleviare la pressione sul rating di Telecom nel breve termine”. Fitch ha rating BBB- su Telecom con outlook negativo, dovuto principalmente alla persistente debolezza del business domestico.

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