Washington (Usa), 8 ott. (LaPresse) – Il Pil dell’Italia si contrarrà dell’1,8% nel 2013 e tornerà a crescere dello 0,7% nel 2014. Lo stima nel World Economic Outlook il Fmi, che ha lasciato invariate le previsioni di luglio. Secondo i dati in possesso del Fondo nel 2012 l’economia italiana si è contratta del 2,4%. Per il quarto trimestre del 2013 gli economisti di Washington vedono un Pil in flessione dello 0,9% su base annua. Il tasso di disoccupazione in Italia salirà, per tutto il 2013, al livello record del 12,5% dal 10,7% registrato lo scorso anno. Il Fmi vede per il 2014 un tasso annuo in leggero calo, al 12,4%.

TAGLIATA CRESCITA GLOBALE. Il Fmi ha tagliato le stime di crescita globali per il 2013, portandole al +2,9% a fronte del +3,2% stimato a luglio. Il Fondo vede un’accelerazione del Pil mondiale al +3,6% l’anno prossimo e ricorda che nel 2012 la crescita globale è stata del 3,2%. La frenata più consistente arriva dalle economie emergenti. Per il Fmi, infatti, la crescita di questo gruppo di Paesi sarà nel 2013 del 4,5% e del 5,1% nel 2014, in forte calo, rispettivamente dello 0,5% e dello 0,4%, rispetto alle stime di luglio. L’economia della Cina, in particolare, sarà del 7,6% (-0,2%) quest’anno e del 7,3% (-0,4%) il prossimo, contro il +7,7% del Pil 2012.

RISCHI DA TETTO DEBITO USA. Un “prolungato” shutdown Usa “potrebbe avere implicazioni negative sulla crescita considerevoli”, scrive il Fondo nel Weo, in cui si sottolinea che “il fallimento di una tempestiva azione per alzare il tetto del debito” negli Stati Uniti potrebbe “influenzare negativamente i mercati” e avere “ricadute nel resto del mondo”. Il Fmi taglia il Pil Usa al +1,6% nel 2013 e al +2,6% nel 2014, rispetto alle stime indicate a luglio, che prevedevano un’espansione dell’economia rispettivamente dell’1,7% e del 2,8%.

IN EUROZONA RISCHI DA TENSIONI SOCIALI. Nell’eurozona “la disoccupazione è molto alta, e le tensioni politiche e sociali stanno danneggiando l’impulso alle riforme”. Per il Fmi riprestinare la salute del sistema finaziario è “essenziale” per “garantire la stabilità finanziaria e sostenere la ripresa”. Gli economisti di Washington scrivono che sono necessarie “profonde riforme strutturali per aumentare la produttività”. Il Pil dell’eurozona si contrarrà dello 0,4% nel 2013, per poi risalire l’anno prossimo dell’1,0%. Il Fondo ha lasciato invariata la stima di luglio per il 2014, mentre per quest’anno la crescita è stata ritoccata di un +0,1%. La disoccupazione nell’eurozona si salirà al 12,3% nel 2013, dall’11,4% del 2012, per poi registrare una limatura nel 2014 all’11,2%.

“BCE SIA PIU’ CORAGGIOSA”. “Nell’area dell’euro è necessario un ulteriore allentamento monetario, inclusi altri tagli dei tassi di interesse e aggiuntive misure straordinarie di supporto, per ridurre la frammentazione e migliorare l’accesso al credito, soprattutto per le piccole e medie imprese”, si legge nel Weo.

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