Milano, 25 ott. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso l’ultima seduta della settimana con l’indice Ftse Mib che ha perso l’1,45% a quota 18.875 punti, complice la caduta di Telecom Italia e la deludente performance del comparto bancario. Le vendite sono scattate da subito in scia al tonfo di Tokyo, dove il Nikkei ha ceduto oltre il 2,5%, pagando la risalita dello yen e i risultati trimestrali di alcuni big del Paese. La prossima settimana si preannuncia molto calda in attesa della riunione della Federal Reserve che dovrebbe decidere un nuovo rinvio dell’inizio del tapering, l’annunciato piano di riduzione del piano mensile di acquisto titoli. Nel pomeriggio la fiducia dei consumatori Usa, calcolata dall’Università del Michigan, ad ottobre è scesa a 73,2 punti dai precedenti 75,2 punti. Gli analisti avevano previsto 75 punti.

Seduta da dimenticare a Piazza Affari per Telecom Italia che è scivolata sul fondo del Ftse Mib con un tonfo del 6,47% a 0,672 euro. Gli investitori chiedono maggiore chiarezza sul futuro della società dopo la girandola di indiscrezioni uscite negli ultimi giorni. A deprimere il titolo del gruppo di telecomunicazioni, congelato più volte al ribasso, sono soprattutto due ipotesi: la prima riguarda la possibile rinuncia a distribuire il dividendo, la seconda riguarda il ricorso ad un aumento di capitale tra 1,5 e 2 miliardi di euro. Il mercato guarda già al prossimo 7 novembre quando si riunirà il Cda di Telecom Italia per presentare il piano industriale dopo la salita di Telefonica nella holding Telco e le dimissioni di Franco Bernabè. Tra le banche le performance peggiori sono quelle degli istituti a vocazione popolare: Banco Popolare ha ceduto il 3,88%, Ubi Banca il 3,64%, Popolare dell’Emilia Romagna il 3,05% e Bpm il 2,55%. Le vendite hanno colpito anche Mediobanca (-1,78%) e Unicredit (-2,12%). Tra i peggiori di seduta Mediaset che ha lasciato sul parterre il 3,37% a 3,668 euro. Ancora male Autogrill (-3,27%) dopo la bocciatura giunta questa mattina da Credit Suisse. Gli analisti del broker elvetico hanno deciso di abbassare il giudizio sul titolo della società a underperform dal precedente neutral. Catalyst per il titolo per Credit Suisse sono i risultati di terzo trimestre che verranno pubblicati il prossimo 12 novembre.

STMicroelectronics (-1,5%) ancora debole nella settimana che ha visto la pubblicazione del terzo trimestre. I ricavi hanno mostrato un calo del 7,1% a2,01 miliardi di euro, mentre la perdita si è attestata a 142 milioni. Questa mattina Goldman Sachs ha tagliato il giudizio sul gruppo dei chip a neutral dal precedente neutral rivedendo al ribasso le sue stime sui ricavi e sul gross margin. “Da quando avevamo messo l’azione nella nostra buy list a maggio del 2012 il guadagno è stato del 35,5% contro il +22,3% del Ftse World Europe”, hanno spiegato gli esperti della banca Usa.

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