Washington (Usa), 7 nov. (LaPresse/AP) – Nel terzo trimestre del 2013 il Pil degli Stati Uniti è cresciuto a un tasso annualizzato del 2,8%. Lo riferisce il dipartimento Usa per il Commercio. Il risultato supera le aspettative degli analisti, che si attendevano un aumento del 2%, ed è un segnale di forza considerando i 16 giorni di shutdown parziale del governo di Washington. Nel secondo trimestre di quest’anno, cioè nel periodo compreso fra aprile e giugno, l’economia statunitense era cresciuta del 2,5%. La crescita del tasso annulizzato del Pil Usa vede tuttavia un rallentamento della spesa dei consumatori, salita dell’1,5% nel terso trimestre a fronte del +1,2% dei tre mesi precedenti. Le esportazioni sono invece aumentate a un tasso annuo del 4,5 per cento e la spesa del governo è cresciuta dello 0,2%, riflettendo un aumento dell’1,5% di quella delle amministrazioni statali e locali. Per quest’ultima si tratta della maggiore accelerazione dalla primavera del 2009. La spesa del governo federale è invece calata dell’1,7%. Secondo Beth Ann Bovino, economista di Standard & Poor’s, lo shutdown ha avuto un costo per l’economia di 24 miliardi di dollari. Per gli analisti il blocco degli uffici del governo Usa potrà pesare in negativo per 0,5 punti percentuali sul quarto trimestre.
CALANO DOMANDE SUSSIDI DISOCCUPAZIONE. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti al 2 novembre sono scese a 336 mila unità dalle 345 mila unità della precedente rilevazione (dato rivisto da 340 mila unità). Gli analisti si attendevano un calo a 335 mila unità.
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