Bruxelles (Belgio), 15 nov. (LaPresse) – La Commissione europea boccia la legge di stabilità italiana perché “c’è il rischio” che “non rispetti il patto di stabilità”. E’ quanto si legge nelle raccomandazioni sulle leggi di bilancio degli Stati dell’area euro. In particolare, spiega la Commissione “la riduzione del debito nel 2014 non sarà rispettata”. Il piano di bilancio dimostra progressi limitati per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni fiscali emanate dal Consiglio. La Commissione invita le autorità “a prendere le misure necessarie nell’ambito del processo di bilancio nazionale, al fine di garantire che il bilancio 2014 sarà pienamente compatibile con il patto di stabilità”.
Alla luce della situazione attuale, quindi, la Commissione non potrà concedere deroghe all’Italia sugli investimenti, ma sono necessarie misure strutturali affinché “si avvii una sistematica discesa del rapporto debito/Pil”.
OLLI REHN: ITALIA RIDUCA DEBITO. Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, in conferenza stampa ha invitato il governo italiano a “continuare a ridurre il debito, almeno per una somma pari 0,5% del Pil nel 2014”, perché l’accesso alla clausola di investimento “è possibile solo quando il deficit è al di sotto del 3%”. “L’Italia – ha aggiunto – ha lanciato una spending review, che spero porti risposte e risultati chiari, e che metta a posto i conti tanto da poter aver accesso alla clausola di investimento”.
MEF: NESSUNA BOCCIATURA, RISCHI DEBITO NOTI. Dopo le osservazioni dell’Ue, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha precisato che dalla Commissione non è arrivata “nessuna bocciatura”. “I rischi segnalati dalla Commissione – ha spiegato – sono già considerati nell’azione del Governo. Già messe in campo misure per contrastare eventuali rischi su disavanzo e debito 2014”. La valutazione della Ue, secondo via XX settembre, “discende da una stima di crescita del prodotto che, come è noto, non coincide con quella del Governo italiano e comporta implicazioni per le proiezioni di finanza pubblica”.
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