Milano, 19 nov. (LaPresse) – “Da Patuano abbiamo avuto parole contraddittorie ma anche scontate sul Brasile. Da una parte ci ha ribadito che l’asset è strategico, ma dall’altra ci ha detto che se arriva una buona offerta è pronto a vendere Tim Brasil”. Così il segretario generale della Slc Cgil, Michele Azzola, al termine di un incontro con l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano. “Sono parole che riconfermano tutti i nostri dubbi – prosegue Azzola – una Telecom solo italiana non avrebbe infatti massa critica sufficiente per competere con gli altri player globali. Sarebbe l’inizio del declino”. Patuano, riferisce il sindacalista, ha poi spiegato ai rappresentanti dei lavoratori che il cda ha deciso di procedere con un bond convertendo perché “porta capitali subito, mentre per l’aumento di capitale, che per Patuano sarebbe stata una soluzione migliore, non c’erano le condizioni”. La vendita di Telecom Argentina è stata contestualizzata dall’a.d. del gruppo “all’interno delle problematicità di quel Paese che l’hanno trasformata in un asset non strategico”. Infine sul piano di investimenti il giudizio di Azzola è duro. “Gli investimenti sulla rete – afferma – passano da 3 a 3,4 miliardi nel triennio, quindi si tratta soltanto di un remix degli stanziamenti che passano dalla parte commerciale alla rete”.

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