Bruxelles (Belgio), 16 dic. (LaPresse) – Il meccanismo di supervisione unica bancaria in seno alla Bce “ha bisogno di un forte e credibile meccanismo unico per la risoluzione delle crisi bancarie come controparte”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di un’audizione presso l’Europarlamento. “Vi esorto – ha aggiunto Draghi – ed esorto il Consiglio Ue a mettere in piedi rapidamente un robusto meccanismo di risoluzione, per cui sono essenziali tre elementi: un unico sistema, una singola autorità e un unico fondo”. “A questo proposito – ha spiegato ancora – mi preoccupa che il processo decisionale possa diventare eccessivamente complesso”. Per Draghi il momento “è decisivo” per procedere con l’Unione bancaria. Il numero uno della Bce ha sottolineato che “i prossimi giorni e le settimane fino alla fine della legislatura mostreranno se l’eurozona è in grado di fare ancora un passo avanti essenziale”. La Bce chiede che un meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie possa essere approvato prima della fine della legislatura dell’attuale Europarlamento, che scade nel 2014. Domani a Bruxelles si riunirà l’Eurogruppo, seguito il giorno successivo dall’Ecofin. I ministri delle Finanze europei dovranno mettere a punto il meccanismo in vista del Consiglio Ue di giovedì e venerdì.
“TASSI ANCORA AI MINIMI A LUNGO”. “Ci aspettiamo che il tasso chiave di riferimento rimanga ai livelli attuali o più bassi per un prolungato periodo di tempo”, ha detto Draghi, nel corso dell’audizione. Il presidente della Bce ha precisato che “al momento non vediamo segnali di rischi di squilibri finanziari legati al contesto e ai bassi tassi di interesse”. “Quello che osserviamo è ancora una tendenza molto sottotono negli sviluppi monetari e creditizi dell’area dell’euro”, ha aggiunto.
“EURO E’ IRREVERSIBILE”. “L’euro è irreversibile, non c’è alcun piano di uscita”, ha ribadito Draghi, rispondendo alle domande della Commissione. Per Draghi, che ha richiamato nei giorni scorsi al pericolo del riemergere di nazionalismi antistorici, l’idea che si possa uscire dalla moneta unica “è inconsistente”.
“RIPRESA ANCORA FRAGILE”. “La ripresa economica nell’eurozona è fragile”, ha sottolineato il presidente della Bce. “L’andamento degli indicatori di fiducia – ha aggiunto Draghi – basati sulle indagini fino a novembre mostra che si va verso un tasso di crescita modesta anche nell’ultimo trimestre dell’anno”. “Allo stesso tempo, la disoccupazione rimane elevata”, ha spiegato ancora il presidente della Bce.
“NO FAVORITISMI PER ITALIA”. “Nessuna misura straordinaria è stata presa per favorire l’Italia o altri Paesi, questa è una regola per la Bce e sulla questione non ho altro da dire”, ha risposto Draghi a chi gli chiedeva a proposito del programma Omt, il cosiddetto scudo anti-spread, messo a punto dall’Eurotower.
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