Roma, 9 gen. (LaPresse) – La pressione fiscale nel terzo trimestre 2013 è stata pari al 41,2%, inferiore di 1,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat. Tuttavia nei dati cumulati riferiti primi nove mesi del 2013 la pressione fiscale mostra un incremento di 0,2 punti percentuali al 41,4%. Le entrate totali in luglio-settembre 2013, sono diminuite, in termini annui, del 2,4%. Ancora nel terzo trimestre, le uscite totali sono aumentate, in termini tendenziali, dell’1,2%. Le uscite correnti sono cresciute dell’1,0% (+1,1% al netto della spesa per interessi), quelle in conto capitale del 3,9%. Nei primi nove mesi del 2013 le uscite totali sono aumentate dello 0,9%; l’incidenza sul Pil è stata pari al 48,9% (48,0% nello stesso periodo del 2012). Nei primi nove mesi del 2013, le entrate totali sono aumentate in termini tendenziali dello 0,2%, con un’incidenza sul Pil del 45,2% (44,7% nel corrispondente periodo del 2012).
DEFICIT AL 3,7% IN 9 MESI. L’Istat rileva inoltre che nel terzo trimestre del 2013 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil (dati grezzi) è stato pari al 3%, risultando superiore di 1,6 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2012. Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,8%, inferiore di 1,6 punti percentuali rispetto al terzo trimestre del 2012. Nei primi nove mesi del 2013 il rapporto tra indebitamento netto e Pil è stato pari al 3,7%, con un incremento di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Si tratta di un valore al di sopra dell’obiettivo del 3% concordato con l’Ue.
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