Roma, 21 gen. (LaPresse) – Evitare la creazione di nuovi esodati con un meccanismo che preveda il contributo anche da parte delle aziende. E’ un progetto al quale sta lavorando il ministero del Lavoro annunciato oggi dal ministro Enrico Giovannini. “L’ipotesi alla quale si sta lavorando – sottolinea il ministero in una nota – non modificherebbe le regole pensionistiche attualmente esistenti, ma offrirebbe uno strumento aggiuntivo cui si accederebbe su base volontaria, con il possibile coinvolgimento delle imprese, come già avviene nei casi previsti dalla legge per le aziende di maggiori dimensioni. Lo strumento allo studio è finalizzato a favorire la transizione, su base volontaria, dal lavoro alla pensione, fermi restando i requisiti dell’attuale normativa. Tale strumento andrebbe incontro a persone e a imprese (come quelle di minori dimensioni) che attualmente non possono utilizzare gli strumenti previsti in materia dalla legislazione vigente”.
Prudente il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli: “I due anni passati – sottolinea – hanno dimostrato come l’irrigidimento dei criteri di accesso in materia di pensionamento effettuato con la riforma previdenziale si sia rivelato disastroso, non solo per l’impatto sociale delle misure adottate, ma anche da un punto di vista economico, considerata l’attuale situazione di crisi occupazionale, con l’esigenza per il Governo di interventi successivi in un quadro poco organico e lineare che provoca disagio ed incertezza a carico dei lavoratori e delle imprese. La Cisl ha chiesto ormai da tempo al Governo di affrontare la questione – continua Petriccioli – avviando un confronto con le Parti sociali al fine di individuare soluzioni che possano consentire una gestione più flessibile e contrattata delle eccedenze occupazionali delle imprese, facendosi contemporaneamente carico dei problemi derivanti dal lavoro maggiormente faticoso e pesante, sia su un piano oggettivo, che soggettivo. Tali soluzioni potrebbero, peraltro, contribuire anche a risolvere definitivamente la questione degli esodati. Gli annunci però – ha conclude il sindacalista – non bastano e bisogna passare ai fatti”.
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