Roma, 19 feb. (LaPresse) – E’ in crescita il fenomeno delle frodi economico-finanziarie in Italia. E’ quanto emerge dall’edizione 2014 della ‘Economic Crime Survey’ di PricewaterhouseCoopers rispetto al precedente Survey del 2011. In particolare in Italia si registra un aumento del 6% delle frodi: un’azienda su quattro (23%) ha dichiarato di esserne stata vittima, contro il 17% del 2011. In Europa Occidentale, prosegue il report di PwC, l’aumento delle frodi è del 5% (35% nel 2014, contro il 30% del 2011), mentre a livello mondiale il fenomeno frodi è in crescita del 3%, con il 37% delle aziende intervistate ha dichiarato di aver subito almeno una frode, contro il 34% del 2011. Rispetto allo scenario globale, quindi, l’Italia si posiziona sotto la media globale del 37% e vicina a Paesi quali Turchia, Perù, Hong Kong/Macau, Giappone, Portogallo, Danimarca, Arabia Saudita. In Italia la categoria di frode più diffusa è l’appropriazione indebita, che rappresenta il 65% circa delle frodi dichiarate. Seguono le frodi informatiche (‘cybercrime’) (segnalate nel 22% dei casi) e le frodi contabili (segnalate nel 22% dei casi). Con percentuale del 13% seguono: la corruzione, le violazioni della proprietà intellettuale, le frodi nell’area degli approvvigionamenti e le frodi fiscali (queste ultime nel 2011 non erano state segnalate dagli intervistati).

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