Milano, 21 feb. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in moderato ribasso con il premier in pectore Matteo Renzi che è salito al Qurinale con la lista dei ministri. Al ministero dell’Economia è in arrivo Pier Carlo Padoan, vice segretario e capo economista dell’Ocse. “Sono in partenza per Roma. Mi hanno chiamato a fare il ministro dell’Economia”, ha dichiarato Padoan a Il Sole 24 Ore poco prima di lasciare Sydney, dove stava partecipando al G20, per rientrare in Italia. La tabella di marcia prevede il giuramento del nuovo Governo domani, mentre lunedì si presenterà in Parlamento per ottenere la fiducia. Sul fronte macro a gennaio le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno mostrato un calo da 4,87 milioni a 4,62 milioni di unità. Gli analisti avevano stimato una contrazione pari a 4,67 milioni. Per la prossima settimana gli appuntamenti principali per l’Eurozona sono l’inflazione e l’indice Ifo tedesco. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,30% a 20.391 punti.

Nel comparto bancario è finita sotto i riflettori Intesa SanPaolo dopo che BlackRock è diventato il secondo azionista di Ca’ de Sass con una quota pari al 5% del capitale. E’ quanto emerso sul sito web dell’istituto di credito che ha riportato la composizione dell’azionariato al 20 febbraio 2014. A fine seduta il titolo Intesa SanPaolo ha lasciato sul parterre l’1,79% a 2,194 euro. In territorio negativo sono finite anche Banco Popolare (-0,35% a 1,43 euro), Mediobanca (-0,42% a 7,16 euro) e Unicredit (-0,60% a 5,835 euro). In controtendenza invece Montepaschi e Ubi Banca, che hanno guadagnato rispettivamente lo 0,39% a 0,18 euro e lo 0,66% a 6,13 euro.

Ben comprata Telecom Italia che ha mostrato un progresso dello 0,69% a 0,872 euro mentre si allontana l’ipotesi spezzatino per la controllata Tim Brasil. E’ quanto scritto questa mattina da La Repubblica che, citando la stampa locale, afferma che la partecipata carioca e l’operatore di telefonia fissa di Vivendi, Gvt, si starebbero corteggiando per una futura alleanza. La possibilità di una fusione tra le due società sarebbe ben vista dal governo brasiliano guidato da Dilma Rousseff, al contrario verrebbe scartata l’ipotesi di spezzatino che invece penalizzerebbe gli abbonati di Tim Brasil. Male Tenaris (-3,87% a 15,40 euro) nonostante abbia chiuso il quarto trimestre 2013 con un utile netto in crescita del 12% a 408 milioni di dollari rispetto ai 364 milioni riportati nello stesso periodo dell’anno scorso. Il risultato ha battuto le attese ferme a 388 milioni di dollari. In lieve calo i ricavi, scesi del 3% a 2,67 miliardi dai 2,75 miliardi di dodici mesi fa e contro una stima di 2,77 miliardi. L’Ebitda è salito del 2% a 745 milioni di dollari mentre l’Ebitda margin è ammontato al 27,8% dal 26,6% degli ultimi tre mesi del 2012. L’azienda si aspetta per il 2014 risultati in linea con quelli riportati nel 2013. Infine Mediaset è riuscita a strappare un +0,84% a 4,096 euro dopo lo scivolone di ieri.

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