Parigi (Francia), 21 feb. (LaPresse) – L’Italia deve “riequilibrare” la sua politica su lavoro “tutelando il reddito dei lavoratori e diminuendo quella sul posto di lavoro” e “migliorare la sua rete di protezione sociale”. Lo scrive l’Ocse nel suo rapporto ‘Going for growth’. Inoltre, prosegue l’organizzazione con base a Parigi, l’Italia deve “migliorare l’efficienza della struttura fiscale, semplificando le norme, implementando la lotta all’evasione e, quando la situazione fiscale lo permette, ridurre il cuneo fiscale sul lavoro a basso salario”. Per l’Ocse “affrontare le criticità del mercato del lavoro e ripristinare la competitività restano obiettivi politici fondamentali”. Inoltre, secondo l’organizzazione internazionale, l’Italia deve “ridurre il rischio di persistenza della disoccupazione e accelerare la possibilità di ritrovare un impiego, migliorando le politiche attive del mercato del lavoro”. “Per ottenere più valore dal sistema dell’istruzione – prosegue l’Ocse – e implementare le possibilità per chi è poco qualificato, è necessario migliorare l’equità e l’efficienza del sistema scolastico”. Inoltre l’organizzazione raccomanda all’Italia di riformare la contrattazione collettiva per renderla più “reattiva” alle reali condizioni del mercato del lavoro, con particolare riferimento ad “alcuni tipi di contratto”. Insieme con il Portogallo, l’Italia dovrebbe accrescere le potenzialità della formazione professionale. Infine l’Ocse ricorda che sono stati fatti progressi con il ricorso obbligatorio alla conciliazione e l’introduzione graduale di una assistenza universale alla disoccupazione, previsti dalla riforma Fornero.

“AVANTI CON LIBERALIZZAZIONI”. L’Italia ha intrapreso “riforme di rilievo” negli ultimi due anni con “nuovi regolatori per le industrie di reti, maggiori poteri all’autorità garante della concorrenza e la liberalizzazione degli orari dei negozi”, ma “ulteriori sforzi sono ancora necessari” nell’ambito delle riforme strutturali e delle liberalizzazioni, scrive ancora l’Ocse. L’organizzazione con sede a Parigi chiede a Italia, Grecia e Spagna di “liberalizzare le professioni chiuse”.

“RISCHIO BASSA CRESCITA STRUTTURALE”. “La diffusa decelerazione nella produttività dall’inizio della crisi potrebbe presagire l’inizio di una nuova era di bassa crescita”. Lo scrive il capo economista dell’Ocse, Pier Carlo Padoan, nell’introduzione al rapporto ‘Going for growth’. “Lo slancio dell’economia globale – prosegue Padoan – continua ad essere lentoaumentando la preoccupazione per cui vi sia stata un adattamento al ribasso strutturale dei tassi di crescita rispetto ai livelli pre-crisi”. “Queste preoccupazioni – prosegue il capo economista Ocse – erano già prevalenti nei Paesi avanzati, ma ora comprendono anche le economie emergenti e sono alimentate da un alto tasso di disoccupazione e una bassa partecipazione al mercato del lavoro”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata