Roma, 19 mar. (LaPresse) – Sono “a rischio” le previsioni di un incremento del Pil superiore allo 0,5% nel 2014. Lo scrive il Centro studi di Confindustria nella sua ‘congiuntura flash’. La precedente stima era per una crescita economica dello 0,7% quest’anno. “Due tipi di fattori frenano la ripartenza dell’economia italiana – spiega il Csc – Sul fronte esterno agisce la grande nebbia dell’incertezza sulla solidità dello scenario globale, che spinge a navigare a vista e frena le decisioni di spesa. Sul fronte interno operano gli handicap competitivi strutturali e le lunghe code della crisi”.

La crisi ucraina rischia di “incidere” sulle imprese italiane “in un contesto di già elevata incertezza” globale, valuta il Centro studi di Confindustria, che precisa che “la Russia è diventata un partner commerciale strategico, con elevate prospettive di sviluppo: è tra i principali paesi clienti dell’Ue, con 111 miliardi d’importazioni nel 2013, di cui 11 dall’Italia, una crescita dal 2000 di oltre 7 volte in volume”. “Un terzo dell’import russo dall’Italia – prosegue il Csc – è riconducibile a beni di consumo (calzature, mobili e abiti da donna le prime 3 voci), che sono quindi i settori del Made in Italy più esposti a eventuali escalation delle sanzioni”.

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