Roma, 19 mar. (LaPresse) – Finmeccanica torna all’utile nel 2013. Il gruppo ha chiuso l’esercizio con un risultato netto di positivo per 74 milioni di euro dopo il rosso di 792 milioni dell’anno precedente e, più in generale, le significative perdite dell’ultimo biennio. Lo riferisce una nota. I ricavi del 2013 sono pari a 16.033 milioni di euro rispetto a 16.504 milioni di euro dell’esercizio 2012, in lieve calo per effetto della contrazione dei budget della Difesa sia in Europa sia negli Usa. Gli ordini dell’esercizio scorso si attestano a 17.571 milioni di euro rispetto a 15.869 milioni di euro dell’esercizio 2012, grazie alla performance del settore Aerospazio e Difesa significativamente superiore a quella del 2012. L’indebitamento di gruppo, al 31 dicembre 2013, si attesta a 3.316 milioni di euro rispetto a 3.382 milioni di euro del 2012.
“VITALE CEDERE TRASPORTI”. Il deconsolidamento del settore trasporti di Finmeccanica appare “condizione indispensabile” perché il gruppo “possa cogliere in pieno i benefici derivanti dal rilancio del comparto Aerospazio e Difesa”, si legge nella nota con i conti di esercizio. “I risultati economici e finanziari delle azioni di risanamento – scrive Finmeccanica – vengono compromessi dall’andamento negativo dei Trasporti (ascrivibile ad AnsaldoBreda)che ha pregiudicato sia la redditività che la generazione di cassa del gruppo, come anticipato nel novembre 2013 all’atto della revisione delle previsioni economiche e finanziarie”.
GOVERNO: VIA LIBERA A DISMISSIONI. Via libera al piano di dismissione del settore trasporti di Finmeccanica da parte del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e il ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi. Lo annuncia una nota congiunta. Il Mef “in qualità di azionista di riferimento di Finmeccanica” e il Mise “per le sue competenze in materia di politica industriale”, spiega il comunicato, “condividono il piano strategico approvato dal cda di Finmeccanica che prevede la concentrazione del gruppo nel settore dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza il quale, per sua natura, richiede significativi investimenti in Ricerca & Sviluppo, con ricadute tecnologiche, produttive ed occupazionali di elevato profilo per il Paese e per il suo ruolo a livello europeo ed internazionale”. Secondo Padoan e Guidi “in questo quadro, il deconsolidamento delle attività nei trasporti deciso da Finmeccanica rappresenta un elemento essenziale per il successo di tale piano e inoltre costituisce una opportunità per aprire prospettive di sviluppo del comparto trasporti che facciano perno sul mantenimento sul territorio nazionale di centri di eccellenza e di importanti competenze”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata