Milano, 21 mar. (LaPresse) – Lunedì scorso il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha preso parte alla cena conclusiva del vertice Italo tedesco a Berlino. “Ero seduto alla sinistra della Merkel e Renzi era a destra”, ha detto Squinzi, intervistato dal governatore lombardo Roberto Maroni nel corso di in incontro a Palazzo Lombardia. La cancelliera tedesca “era molto austera nei nostri confronti e non è vero che ci ha accolto a baci e abbracci – ha aggiunto – e ci ha detto che non possiamo derogare dalla regole”. Il vincolo europeo del 3%, nel rapporto tra deficit e Pil, “c’è e rimarrà”, ha precisato Squinzi, che poi è tornato sull’azione del Renzi in materia di lavoro. Il decreto su flessibilità e apprendistato, ha affermato, “l’abbiamo apprezzato ed è in linea a con quello che aveva promesso, che aveva annunciato il ministro Poletti e quindi il nostro giudizio è positivo e ci auguriamo che poi questo provvedimento non venga distorto dal passaggio parlamentare”. Il numero uno degli industriali non ha inoltre nascosto i suoi timori in vista dell’Expo. “A 400 giorno da Expo – ha sottolineato Squinzi – non possiamo perderci ancora in polemiche, in iniziative legali e giudiziarie, dobbiamo concentrarci nell’esecuzione dei lavori e portare avanti con determinazione sia l’Expo stesso che la parte infrastrutturale che sarà un a parte fondamentale per il successo dell’Expo”.
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