Roma, 27 mar. (LaPresse) – La fiducia delle imprese italiane sale ai massimi dall’agosto del 2011. Lo rileva l’Istat. A marzo l’indice composito cresce a 89,5 da 88,2 di febbraio. L’andamento dell’indice complessivo rispecchia un miglioramento della fiducia delle imprese dei servizi di mercato e, più lievemente, delle imprese manifatturiere; risulta invece in diminuzione la fiducia delle imprese di costruzione e di quelle del commercio al dettaglio. L’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 99,2 da 99,1 di febbraio. Rimangono stabili le attese di produzione (5 il saldo) e migliorano i giudizi sugli ordini (da -25 a -23); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da -3 a -1. Tra le destinazioni delle esportazioni delle imprese aumenta leggermente l’incidenza dei paesi Ue. La Germania, la Francia e la Cina continuano a essere considerate dalle imprese italiane tra i maggiori concorrenti internazionali.

L’analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell’indicatore per i beni strumentali (da 97,7 a 98,2) e un lieve peggioramento per i beni di consumo (da 99,5 a 99,4); per i beni intermedi l’indicatore rimane invariato a 100,4. L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione invece scende a 75,8 da 76,9 di febbraio. Migliorano le attese sull’occupazione (da -21 a -18 il saldo), mentre peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -50 a -54 il saldo). L’indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi continua a crescere, attestandosi a 92,4 da 90,3 di febbraio. Migliorano le attese sull’andamento dell’economia in generale (da -26 a -22 il saldo) e i giudizi sugli ordini (da -12 a -10 il saldo); peggiorano lievemente, invece, le attese sugli ordini (da -2 a -3 il saldo). Nel commercio al dettaglio, l’indice del clima di fiducia scende, passando a 94,6 da 96,3 di febbraio. L’indice diminuisce nella grande distribuzione (da 97,2 a 92,4), rimane stabile in quella tradizionale (a 96,3).

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