Roma, 28 mar. (LaPresse) – “Io penso che sia il momento di dire che bisogna cambiare la direzione dell’agenda della politica economica in Europa e non solo perché suona bene”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo alla celebrazione del centenario della nascita di Guido Carli all’università Luiss. “In Europa – ha poi specificato – è maturo un vero, non finto, ragionamento sulla crescita. Con questo sistema di vincoli bisogna ragionare su cosa significa generare crescita”.
SFORZI DEL PASSATO. E per quanto riguarda l’Italia, riconoscendo di fatto l’operato del governo Monti, ha detto che “non possiamo permetterci di buttare al vento gli sforzi di consolidamento fiscale che abbiamo fatto”. Ma Padoan ha anche ammesso: “Questo lavoro è molto più difficile di quanto io temessi” infatti “il problema della crescita in Italia non si è manifestato con la crisi, ma dura da molto tempo”.
STILE PADOAN. Per quanto riguarda lo stile del suo operato, Padoan ha rassicurato chi vede in lui una figura a tratti troppo rigida. “Non sarò ‘solo’ il ministro del no, ma ‘anche’ il ministro del no”, ha voluto precisare.
SPERIAMO SIANO QUELLI BUONI. Infine i numeri. “Il Governo – ha concluso – sta lavorando a misure concrete che saranno presenti a breve nel dibattito parlamentare e del Paese. Tendo a dire il meno possibile, tutti mi chiedono i numeri e dico aspettate un attimo, i numeri ve li darò presto e speriamo siano quelli buoni”.
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