Francoforte (Germania), 3 apr. (LaPresse) – Il Consiglio direttivo della Bce “è unanime sulla possibilità di utilizzare tutti gli strumenti nell’ambito del proprio mandato, anche quelli non convenzionali, per combattere i rischi connessi a un lungo periodo di bassa inflazione”. Lo afferma il presidente della Bce, Mario Draghi, specificando che “monitoreremo molto strettamente gli sviluppi sul mercato dei cambi e i rischi geopolitici”, che “possono danneggiare l’andamento dell’economia”. Il presidente della Bce sottolinea che “i tassi di interesse rimarranno al livello presente o ad uno più basso per un lungo periodo di tempo”. Inoltre, rispondendo ai giornalisti, Draghi dichiara che, a proposito delle possibili misure non convenzionali che potrebbe utilizzare la Bce, “è tutto incluso, anche un quantitative easing“. In Consiglio direttivo, aggiunge Draghi, “si è parlato anche di quantitave easing, c’è stata una discussione molto ricca”.
MODERATA RIPRESA EUROZONA. “Secondo gli ultimi dati a nostra disposizione – ha detto ancora Draghi – la moderata ripresa dell’eurozona sta procedendo”. Nell’area dell’euro, prosegue, sta mostrando “una crescita moderata e la ripresa in corso è sostenuta dalla domanda interna in modo crescente”. Secondo Draghi i rischi per l’eurozona “continuano ad essere orientati al ribasso”. “I dati – dice il presidente della Bce – che includono anche il primo trimestre del 2013 confermano le precedenti aspettative che indicavano che la ripresa è in corso ed è sempre sostenuta da una domanda interna più solida. Guardando al futuro, qualche ulteriore miglioramento della domanda interna dovrebbe concretizzarsi, sostenuta dalla politica monetaria accomodante, dai continui miglioramenti delle condizioni di finanziamento all’economia reale e dai progressi compiuti nel consolidamento fiscale e nelle riforme strutturali”. Per Draghi, inoltre, “i redditi reali sono supportati dagli sviluppi moderati dei prezzi, in particolare dei prezzi dell’energia” e l’attività economica “dovrebbe inoltre beneficiare di un graduale rafforzamento della domanda di esportazioni dell’area dell’euro”. “Allo stesso tempo – conclude il presidente della Bce – anche se il mercato del lavoro ha mostrato i primi segnali di miglioramento, la disoccupazione nell’area dell’euro rimane alta e, in generale, la capacità inutilizzata è considerevole. Inoltre, i necessari aggiustamenti di bilancio nei settori pubblico e privato continueranno a pesare sul ritmo della ripresa economica”.
POLEMICA CON FMI. “Recentemente il Fmi è stato estremamente generoso di suggerimenti su quello che dovremmo fare. Potrebbe essere altrettanto generoso con altre istituzioni. Potrebbe, ad esempio, dare indicazioni alla Fed il giorno prima del vertice del Fomc”, ha affermato Draghi, rispondendo alle domande dei giornalisti a Francoforte, in merito all’esortazione del direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, che solo ieri aveva esortato l’Eurotower ad adottare ulteriori misure di allentamento monetario.
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