Roma, 7 apr. (LaPresse) – La pressione fiscale nel 2013 segna un leggero calo, mentre il rapporto tra deficit e Pil rimane per un soffio all’interno del limite europeo del 3%. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi dall’Istat. La pressione fiscale si è attestata al 51,5% nel quarto trimestre del 2013, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2012. Nella media del 2013 la pressione è stata pari al 43,8%, in flessione di 0,2 punti percentuali in rapporto all’anno precedente. Nel quarto trimestre il dato sulla pressione fiscale aumenta per l’accavallarsi di più scadenze.
Il rapporto deficit/Pil, invece, è stato pari nel 2013 al 2,8%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al 2012. L’istituto statistico precisa che nel quarto trimestre l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil (dati grezzi) si è attestato all’1,1%, in calo di 0,4 punti su ottobre-dicembre 2012. Tuttavia il dato sul deficit differisce da quello calcolato ai fini della Notifica dei parametri di Maastricht, per il diverso trattamento delle operazioni di swap. Il rapporto valido ai fini delle valutazioni Ue si attesta al 3%, includendo anche gli oneri da operazioni del Tesoro sui contratti derivati, che via XX Settembre utilizza per mettersi al riparo da possibili rischi da oscillazioni dei cambi o dei tassi di interesse. Sempre secondo l’Istat, nel complesso del 2013, le uscite totali sono diminuite dello 0,5% rispetto all’anno precedente e il corrispondente rapporto rispetto al Pil è rimasto invariato al 50,6%. Le entrate totali, invece, sono diminuite dello 0,3%, con un’incidenza sul Pil del 47,7% anch’essa stabile rispetto al 2012.