Roma, 18 apr. (LaPresse) – In Italia “vi sono segnali di una lenta estensione della ripresa”. Lo scrive la Banca d’Italia nel suo Bollettino economico di aprile, precisando che “il miglioramento delle prospettive delle aziende industriali di maggiore dimensione e di quelle orientate verso i mercati esteri si accompagna a primi segnali positivi anche per i servizi”. Tuttavia, rileva via Nazionale, “nonostante primi segnali di miglioramento della domanda interna, il quadro economico resta fragile”, per questo “è essenziale che i segnali di ripresa si consolidino” con il proseguimento delle riforme. Per Bankitalia “per il progressivo riassorbimento della disoccupazione (specie della componente giovanile, più colpita dalla crisi) è necessaria una crescita duratura e un’accresciuta capacità di innovazione delle aziende”. Via Nazionale evidenzia che “occorre che le politiche economiche sostengano la fiducia di imprese e famiglie, proseguano nella realizzazione delle riforme e assicurino la riduzione del peso del debito sul Pil, la cui velocità non dipende solo dalla gestione prudente delle finanze pubbliche ma anche dall’espansione dell’attività economica”.

CONSUMI MOLTO SOTTO 2007. Anche se “vi sono segnali di stabilizzazione degli acquisti delle famiglie” e “progressi nel clima di fiducia” la spesa per i consumi resta “molto al di sotto (quasi l’8 per cento) del livello del 2007 e risente ancora delle prospettive dell’occupazione”, si legge ancora nel Bollettino economico, in cui viene citata la “modesta ripresa delle immatricolazioni di autovetture”.

NO PIÙ OCCUPATI PRIMA DI FINE 2014. “Nonostante qualche miglioramento, le condizioni sul mercato del lavoro rimangono difficili”, afferma la Banca d’Italia, che aggiunge che se “la ripresa proseguisse al ritmo moderato attualmente delineato”, il numero di occupati “tornerebbe a crescere solo gradualmente, non prima della fine dell’anno”. Via Nazionale ricorda che “la flessione dell’occupazione si è lievemente attenuata” ma il tasso di disoccupazione ha raggiunto in febbraio il livello record del 13%.

SPREAD IN CADUTA. Nell’area dell’euro “migliorano rapidamente” le condizioni dei mercati finanziari e “in Italia i rendimenti dei Btp decennali hanno toccato in termini nominali il livello più basso dalla loro introduzione nel 1991”, rileva Palazzo Koch, sottolineando che il 28 marzo scorso sono stati collocati dal Tesoro 3,75 miliardi in Btp a 10 anni con un tasso del 3,29%.

CREDIT CRUNCH SI ATTENUA. Bankitalia rimarca inoltre che nei sondaggi più recenti le imprese segnalano “una lieve attenuazione della restrizione nelle condizioni di accesso al credito”, ma “non si è ancora verificata una inversione di tendenza nella dinamica dei prestiti”.

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