Milano, 23 apr. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso tirando il freno dopo la buona performance di ieri. L’indice Ftse Mib, che ha chiuso con un -1,18% a 21.675 punti, ha aumentato le perdite dopo alcuni deludenti dati Usa. In particolare le vendite di case nuove negli Stati Uniti a marzo si sono attestate a 384 mila unità contro previsioni che indicavano 450 mila unità. Segnali incoraggianti sonop invece arrivati dalla manifattura della Zona Euro. L’indice Pmi di aprile si è attestato a 53,3 punti, in rialzo dai 53 punti del mese precedente e oltre le attese degli analisti. In Germania il Pmi composito, sintesi di manifattura e servizi, è salito a 56,3 punti sfiorando i massimi da oltre due anni e mezzo. In Cina il Pmi manifatturiero ad aprile si è attestato a 48,3 punti, in rialzo dai 48 punti di marzo ma in contrazione sotto la soglia dei 50 punti per il quarto mese consecutivo.
Le vendite hanno colpito la maggior parte dei titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto il 4,82% a 14,80 euro, Popolare di Milano il 2,47% a 0,67 euro, Intesa SanPaolo l’1,29% a 2,446 euro, Mediobanca il 2,33% a 7,955 euro, Ubi Banca il 2,43% a 6,84 euro, Unicredit il 2,25% a 6,515 euro. In decisa controtendenza il Montepaschi che ha mostrato un progresso del 3,13% a 0,25 euro in scia alla promozione arrivata questa mattina da Goldman Sachs. Gli analisti del colosso bancario statunitense, approvando la scelta del management di Monte di far lievitare la ricapitalizzazione a 5 miliardi di euro dai 3 miliardi di euro approvati a fine 2013, hanno promosso il titolo della banca senese a neutral dal precedente sell. Il target price è stato confermato a 0,23 euro.
Fiat ha tirato il freno dopo la brillante performance di ieri lasciando sul parterre il 2,04% a 8,885 euro. Male Pirelli (-2,40% a 12,18 euro) che è finita sotto la scure di Hsbc. Gli esperti della banca britannica hanno tagliato il giudizio sul gruppo degli pneumatici a neutral dal precedente overweight. Secondo Hsbc i rischi nel 2014 sono limitati così come i benefici che potrebbero derivare dai prezzi delle materie prime. Il broker scorge invece più incertezze per il biennio 2015-2016. Deboli i due colossi dell’energia: Eni ha perso lo 0,91% a 18,59 euro, mentre Enel ha ceduto l’1,16% a 4,09 euro. Ancora positiva infine Telecom Italia che ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,90% a 0,898 euro.
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