Roma, 30 mag. (LaPresse) – Nel 2014 se ciascun Comune applicasse l’aliquota della Tasi massima, pari al 2,5 per mille, il prelievo complessivo sulla prima casa crescerebbe di oltre il 60 per cento rispetto al 2013, portandosi sui livelli dell’Imu del 2012. Lo scrive la Banca d’Italia nella sua Relazione annuale, precisando che nell’ipotesi di applicazione della Tasi ad aliquota base, ovvero l’1 per mille, il prelievo aumenterebbe di circa il 12 per cento rimanendo comunque ben al di sotto del livello registrato nel 2012.
Nel 2015 il governo dovrà reperire ulteriori 14,3 miliardi di euro per garantire il rispetto degli obiettivi sul deficit e rendere strutturale il bonus Irpef da 80 euro. Lo scrive la Banca d’Italia nella sua Relazione annuale, precisando che per raggiungere il saldo di bilancio servono risorse per almeno 7 miliardi di euro, mentre per la riduzione del cuneo fiscale sono necessari ulteriori 7,3 miliardi (in aggiunta ai 2,7 miliardi già reperiti dallo stesso decreto e accantonati in un apposito fondo). Nel Def, ricorda via Nazionale, viene stimato che per il 2015 l’ammontare massimo di risparmi conseguibili con la revisione della spesa è pari a 17 miliardi e, nel successivo decreto di aprile, l’esecutivo ha definito riduzioni di spesa per 2,8 miliardi.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata