Pechino (Cina), 5 giu. (LaPresse/AP) – Il Fondo monetario internazionale ha confermato al +7,5% la stima di crescita della Cina per il 2014, esortando tuttavia Pechino a fare di più per contenere i rischi che derivano dal suo debito in rapida crescita. Il vice direttore del Fmi, David Lipton, dopo aver incontrato funzionari del governo cinese ha spiegato che un nuovo stimolo all’economia dovrebbe essere evitato a meno che la crescita non scenda molto al di sotto del previsto. Il Fondo ha tuttavia tagliato al +7% il Pil della Cina per il 2015, dalla precedente previsione che indicava un incremento del 7,3%. I rischi per Pechino derivano soprattutto dall’aumento dei debiti dei governi locali. “Riteniamo – ha detto Lipton – che le vulnerabilità siano aumentate fino al punto in cui contenere i livelli di indebitamento diventa una priorità”. Nei tre mesi terminati a marzo il Pil cinese ha rallentato al +7,4% annuo, dal +7,7% di ottobre-dicembre 2013. Secondo il vice direttore del Fmi il rallentamento stimato dagli economisti di Washington per l’anno prossimo sarebbe comunque “coerente con l’obiettivo di una transizione verso un livello di crescita sostenibile”. “Accogliamo con favore gli sforzi fatti – ha concluso Lipton – ma proseguire facendo affidamento su una crescita alimentata dal credito mette i rischi in una posizione di continuo aumento”. Per il Fondo la vera sfida della Cina consiste nel tradurre il vasto programma di riforme elaborato dal governo lo scorso novembre in misure specifiche.
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