Milano, 6 giu. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso ancora in rialzo con l’indice Ftse Mib che si è portato sui massimi dell’anno. Il listino milanese ha risentito ancora delle nuove mosse della Bce per contrastare la bassa inflazione e sostenere la crescita nell’Eurozona. Oltre al taglio dei tassi, portati al nuovo minimo storico dello 0,15%, l’Eurotower ha deciso di immettere nuova liquidità sul mercato attraverso un nuovo piano di rifinanziamento a lungo termine, a cui si affiancherà la sospensione della sterilizzazione del programma di acquisto bond e misure preparatorie per acquistare gli Abs, cioè titoli garantiti a sostegno delle imprese. Negli Stati Uniti a maggio sono stati creati 217 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo, mentre la disoccupazione è rimasta stabile al 6,3%. Dopo i dati a Wall Street l’indice S&P 500 ha aggiornato i massimi storici. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo dell’1,54% a 22.290 punti.

Acquisti sostenuti sul comparto bancario, in particolare sui titoli delle popolari: Banco Popolare ha guadagnato il 5,48% a 14,80 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 5,18% a 8,82 euro, Popolare di Milano il 6,99% a 0,727 euro, Ubi Banca il 3,75% a 7,18 euro. Seduta decisivamente positiva anche per Intesa SanPaolo (+4,06% a 2,612 euro) e Unicredit (+1,87% a 6,775 euro). Male il Montepaschi (-1,94% a 24,64 euro) dopo i dettagli dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro che partirà lunedì. La ricapitalizzazione avverrà ad un prezzo di 1 euro per ciascuna azione nel rapporto di 214 azioni di nuova emissione ogni 5 azioni possedute. Il prezzo di sottoscrizione rappresenta uno sconto pari a circa il 35,5% rispetto al prezzo teorico ex diritto (Terp) calcolato al prezzo di chiusura del 5 giugno.Ancora tonica Azimut che ha chiuso con un progresso del 2,39% a 21,38 euro. Tra i big di Piazza Affari in luce Finmeccanica che è avanzata del 3,32% a 6,535 euro.

Telecom Italia (+3,89% a 0,986 euro) ha proseguito il trend rialzista: ieri il Cade, l’antitrust brasiliano, ha rigettato il ricorso di Telefonica confermando così l’obbligo in capo alla compagnia telefonica spagnola di ridurre la sua presenza sul mercato brasiliano dove controlla l’operatore Vivo e indirettamente Tim Brasil tramite la partecipazione in Telecom Italia. Deboli Snam (-0,13% a 4,386 euro) e Terna (-0,29% a 4,008 euro) che hanno pagato la bocciatura di Credit Suisse. Il broker ha tagliato il giudizio su Snam a neutral da outperform e su Terna a underperform dal precedente neutral.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata