Milano, 9 giu. (LaPresse) – “Non ci interessa sapere se gli imprenditori che corrompono lo fanno perché obbligati, o per vero e proprio spirito doloso. Essi non possono stare tra noi. Questo deve essere chiaro. Siamo noi i primi a essere danneggiati”. Così Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, intervenendo all’assemblea di Assolombarda. Secondo Squinzi, inoltre, “le nostre istituzioni rappresentative sono pletoriche, inefficienti e costose”. Per il numero uno degli industriali il debito della P.a. è enorme, tanto grande che non “siamo riusciti a computarlo correttamente”. Prima che la macchina pubblica “frani definitivamente, occorre ridimensionarla e ridarle un volto giusto e benevolo”. Squinzi ha poi parlato di Europa. “L’Eurozona è tutt’altro che fuori dalla crisi, inclusa la Germania – ha affermato – la crescita langue e il lavoro ne soffre, ovunque”.

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