Milano, 11 giu. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso in ribasso appesantita dal tonfo del Montepaschi nel terzo giorno dell’aumento di capitale. Il resto del comparto bancario è stato invece esposto alle prese di beneficio dopo il recente rally. Il listino milanese non ha quindi sfruttato il successo dell’asta del Tesoro che questa mattina ha collocato 6,5 miliardi di euro di Bot annuali ad un rendimento dello 0,495%, tasso che rappresenta il nuovo minimo storico. Forte la domanda che ha visto richieste per oltre 11 miliardi di euro. Nonostante l’asta sul secondario lo spread è risalito leggermente in area 140 punti base dopo la discesa innescata dalle parole di Mario Draghi. A cambiare umore alla Borsa di Milano non ha contribuito l’andamento debole di Wall Street, con l’S&P 500 in arretramento dai massimi storici. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell’1,24% a 22.223 punti.
La notizia di giornata è il crollo del Montepaschi (-20,08% a 1,771 euro) nel terzo giorno di aumento di capitale dopo il balzo delle precedenti sedute. Non si è invece arrestata la caduta del valore dei diritti che oggi hanno perso il 7,68% a 18,39 euro. “Alla fine del percorso vedremo il prezzo del titolo che è sotto pressione per una serie di motivi tecnici”, ha dichiarato Alessandro Profumo, presidente del Montepaschi. Vendite anche sugli altri titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto il 2,52% a 14,28 euro, Popolare dell’Emilia l’1,83% a 8,545 euro, Popolare di Milano il 2,11% a 0,693 euro, Intesa SanPaolo l’1,76% a 2,558 euro, Mediobanca il 2,88% a 7,75 euro, Unicredit l’1,45% a 6,77 euro. Mediaset (-2,35% a 3,73 euro) ha tirato il freno dopo i forti guadagni delle ultime sedute. Questa mattina il presidente del Biscione, Fedele Confalonieri, ripreso dalle principali agenzie di stampa ha fatto sapere che Mediaset non ha ancora deciso nulla per quanto riguarda la partecipazione nella spagnola Digital Plus. In rosso Tenaris (-2,37% a 16,85 euro) in scia al taglio delle stime della concorrente Vallourec. Il gruppo francese per il 2014 prevede ora un Ebitda in calo del 10% rispetto alla precedente stima che indicava il margine operativo lordo stabile o in moderato aumento rispetto al 2013.
Male Finmeccanica (-2,26% a 6,485 euro) nonostante l’annuncio di due accordi di rilevanza strategica in Cina. Nel dettaglio il primo accordo riguarda una lettera di intenti tra AgustaWestland e Beijing Automotive Industrial Corporation (Baic) finalizzato ad una potenziale collaborazione industriale per la commercializzazione, manutenzione e addestramento per elicotteri esclusivamente dedicati a compiti di pubblica utilità. Moncler (-0,15% a 12,55 euro) è finita sotto i riflettori in vista della scadenza del lock-up dei fondi azionisti, fissata per lunedì a sei mesi dall’Ipo. I principali fondi azionisti del gruppo dei piumini sono Eurazeo (32%), Carlyle (7%) e Brand Partner (1%). Gli esperti di Equita considerano ancora Moncler come un’opportunità d’acquisto considerando “la qualità del modello di business e la crescita registrata nel primo trimestre”.
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