Milano, 16 giu. (LaPresse) – Marcegaglia Buildtech ha sottoscritto con i rappresentanti di Fim e Uilm Milano l’accordo che dà il via al trasferimento a Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria, delle attività produttive e dei dipendenti dello stabilimento milanese di viale Sarca. Lo riferisce una nota dell’azienda, che precisa che l’accordo, che rispecchia integralmente l’ipotesi già raggiunta lo scorso 5 giugno in Regione Lombardia e che è stata successivamente approvata con un referendum dalla stragrande maggioranza dei lavoratori, prevede una serie di incentivi per i dipendenti che si trasferiranno a Pozzolo Formigaro e per coloro che opteranno invece per l’uscita volontaria.

Il gruppo Marcegaglia spiega ancora che ai lavoratori che non accetteranno il trasferimento sarà in ogni caso offerta la possibilità, durante la cassa integrazione straordinaria, di essere collocati in altri stabilimenti del gruppo più vicini, compatibilmente con le esigenze produttive. Mentre ai dipendenti che non potranno fruire di questa possibilità sarà comunque garantito il posto di lavoro nello stabilimento di Pozzolo Formigaro. Il trasferimento sarà sostenuto da investimenti destinati al potenziamento dello stabilimento di Pozzolo Formigaro e al riammodernamento delle linee produttive. L’accordo sottoscritto, conclude il comunicato, pone fine alla vertenza sindacale in corso senza alcun licenziamento.

UILM: EVITATI 160 LICENZIAMENTI. “Abbiamo scongiurato i licenziamenti per 160 addetti della Marcegaglia Buildtech Milano: nessun lavoratore sarà lasciato senza una specifica soluzione”, afferma in una nota Vittorio Sarti, coordinatore nazionale di settore per la Uilm. Secondo Sarti “la condivisione dell’accordo con Fim e Uilm è arrivata questa mattina, dopo che nell’ultimo incontro l’azienda aveva dichiarato di far partire proprio oggi la procedura di licenziamento per tutti i lavoratori. L’accordo prevede: la possibilità per tutti i lavoratori a spostarsi nello stabilimento di Pozzolo Formigaro”. Il sindacalista sottolinea che “con un incentivo di 250 euro mensili; saranno anche esaminate le possibilità per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro presso il medesimo stabilimento”.

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