Roma, 17 giu. (LaPresse) – Le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni sono cresciute nel primo quadrimestre del 26,5% a 7,3 miliardi di euro. Lo riferisce l’Abi. Nei primi quattro mesi dello scorso anno erano stati erogati mutui per 5,8 miliardi di euro, pari a un calo del 14,7% rispetto a un anno prima. A maggio i tassi di interesse sui prestiti delle banche si sono assestati in Italia su “livelli storicamente molto bassi”, spiega l’Abi. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è posizionato al 3,33%, dal 3,34% del mese precedente, segnando il valore più basso da luglio 2011.

PRESTITI ANCORA IN CALO. I prestiti delle banche italiane a famiglie e imprese, a maggio, sono calati su base annua del 2,1% a 1.424 miliardi di euro, la stessa flessione registrata ad aprile. L’Abi precisa che, sempre a maggio, è leggermente migliorata la dinamica dei prestiti al settore privato, a -3,4% dal -3,5% di aprile. Il monte dei prestiti ai privati si è attestato a 1.571,6 miliardi di euro. Secondo il rapporto, il totale dei prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche) si colloca a maggio a 1.837,4 miliardi di euro, segnando una variazione annua di -2,9% (-2,9% anche il mese precedente).

SOFFERENZE AL TOP DAL ’98. Le sofferenze lorde delle banche italiane sono salite ad aprile a 166,4 miliardi di euro, 1,8 miliardi in più rispetto a marzo e circa 33,2 miliardi in più rispetto a fine aprile 2013, segnando un incremento annuo di circa il 25%. L’outlook mensile dell’Abi sottolinea che in rapporto agli impieghi le sofferenze risultano pari all’8,8%, il valore più elevato da ottobre 1998 (6,8% ad aprile 2013; 2,8% a fine 2007, prima dell’inizio della crisi). Le sofferenze al netto delle svalutazioni, sempre ad aprile, si sono attestate a circa 76,7 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 75,7 miliardi del mese precedente. Le sofferenze nette sono tornate a crescere dopo tre mesi di cali legati soprattutto alle operazioni effettuate dagli istituti bancari per gestire i crediti deteriorati. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente esse sono aumentate di circa 10,3 miliardi (+15,5% l’incremento annuo, in decelerazione rispetto al +32,4% di un anno prima). Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è collocato al 4,23% (4,12% a marzo 2014 e 3,51% ad aprile 2013).

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