Roma, 19 giu. (LaPresse) – L’assemblea straordinaria di Confindustria ha approvato il nuovo statuto che rende subito operative le linee guida della riforma del sistema associativo approvata dalla giunta di viale dell’Astronomia nello scorso ottobre. “È un giorno storico per noi”, ha commentato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel corso del suo intervento all’assemblea. “Siamo di fronte a una vera e incisiva trasformazione del sistema”, ha aggiunto. “Noi ce l’abbiamo fatta e sono orgoglioso di dire che siamo un esempio per tutte le istituzioni e la politica, alla quale diciamo: fate anche voi le vostre riforme, altrimenti il Paese non vi crederà più”, ha sottolineato Squinzi. La riforma è stata approvata a 15 mesi dall’insediamento della Commissione Pesenti e dai lavori del Comitato di implementazione guidato da Antonella Mansi. Quella del 2014 è la terza riforma in più di 100 anni di storia, dopo la riforma Pirelli del 1970 e la Mazzoleni del 1991, e l’obiettivo è quello di consegnare al sistema una struttura più snella, più efficace, meno costosa.

Tra le principali novità introdotte, il passaggio dagli attuali 3 livelli degli organi direttivi a 2: il Consiglio di Presidenza (attuale Comitato di Presidenza) composto da 10 membri (incluso il presidente). Ne fanno parte di diritto il presidente di Piccola Industria, il presidente dei Giovani imprenditori e il presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale, raccordo tra il centro e le istanze del territorio (il cui presidente sarà alternativamente un imprenditore del Nord e del Sud; il primo sarà di diritto del Sud). Il Consiglio Generale (che sostituisce la Giunta) sarà composto all’incirca di 160 membri, diminuendo di oltre il 30% rispetto all’attuale composizione. Può essere costituito, ad avviso del presidente, un Advisory Board, organo consultivo di elaborazione strategica per la presidenza di Confindustria. Viene soppresso il Consiglio Direttivo. Tutte le associazioni di sistema partecipano all’assemblea dei delegati (attuale assemblea generale). In tre anni, inoltre, si dimezzerà il numero delle associazioni (oggi 258), portando a compimento un percorso verso l’aggregazione e la razionalizzazione (con fusioni, patti federativi e altre formule organizzative) che è già partito con una vitalità superiore ad ogni più ottimistica previsione coinvolgendo ad oggi circa il 70% delle associazioni. Sarà rafforzata la presenza in Europa, operativa da subito, anche in vista del semestre europeo: a Roma si aggiunge la sede di Bruxelles e una nuova struttura che funzionerà di raccordo con le Confindustria estere e per tutte le attività di internazionalizzazione.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata